Tremila trappole sessuali per combattere la Popillia Japonica

Tremila trappole sessuali per combattere la Popillia Japonica

Una task-force in campo per debellare 7la Popillia japonica, il coleottero originario del Giappone, l’insetto alieno rinvenuto per la prima volta nell’estate 2014 nel Parco del Ticino (tra la Lombardia e il Piemonte), dove l’assenza di predatori naturali ne ha favorito la proliferazione. Inserito tra le specie in quarantena, questo

insetto è considerato estremamente dannoso per colture, prati e tappeti erbosi. Con i servizi fitosanitari delle Regioni Piemonte e Lombardia sono scesi in campo anche il CREA di Firenze (l’organismo tecnico-scientifico del Ministero delle Politiche Agricole) e Basf, la multinazionale tedesca che ha una sede in Itali,a a Cesano Maderno (Milano).

La sinergia di competenze tra tutti i soggetti coinvolti ha portato alla scelta di Trinet di BASF: un sistema composto da una rete di polietilene, impregnata di insetticida e montata su un treppiede. Per far fronte alla specifica esigenza italiana, questa soluzione sostenibile è stata ulteriormente ottimizzata, abbinandola ad un feromone specifico e ad un attrattivo floreale, per attrarre gli adulti di Popillia. Come insetticida, è stata selezionata l’α-cipermetrina, una molecola già ampiamente usata in agricoltura e nel settore civile.

La tecnologia produttiva alla base di TRINET garantisce l’uniforme incorporazione dell’insetticida nelle maglie della rete, riducendo al minimo il rilascio della sostanza nell’ambiente poiché il sistema non prevede alcuna distribuzione attiva del formulato in campo. Inoltre, questa soluzione presenta un ulteriore vantaggio in termini di sostenibilità poiché, richiamando attivamente l’insetto, abbassa la concentrazione di sostanza attiva necessaria.

Il programma di sperimentazione studiato e gestito da CREA di Firenze e i risultati ottenuti hanno indotto i servizi fitosanitari a richiedere l’uso di Trinet per 120 giorni, a partire dal 31 maggio. Nel mese di giugno, sono stati installati 3.000 di questi sistemi nelle zone infestate di Lombardia e Piemonte. Ai bordi degli appezzamenti agricoli, parchi, giardini, situati in prossimità delle piante infestate.

Di grande importanza risulta essere il ruolo dei montatori, che hanno provveduto all’installazione. Decisamente rilevante anche il ruolo dei tecnici del servizio fitosanitario, che si occuperanno di controllo e manutenzione di questa soluzione, che deve essere utilizzata esclusivamente nell’ambito di strategie territoriali e accompagnata da cartelli esplicativi.

La collaborazione tra diversi attori, come la Divisione Crop Protection di BASF Italia, CREA e Servizi Fitosanitari delle Regioni, ha permesso di compiere un importante passo in avanti per debellare la Popillia japonica, individuando una soluzione al contempo sostenibile e con un approccio innovativo che apre future strade verso il contenimento di altri insetti alieni.

Popilia

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