Terra Madre, la moltitudine vincente delle comunità (photogallery)

Terra Madre, la moltitudine vincente delle comunità (photogallery)

È di questi giorni la fusione di due multinazionali, Monsanto e Bayer. Cambiano nome ma la sostanza è la stessa. E noi non ce ne dimentichiamo. Insieme potranno anche avere tutti i miliardi del mondo, ma la loro potenza non è comparabile a quella della moltitudine delle nostre comunità. Neanche la millesima parte».

È uno dei passaggi più significativi dell’intervento del presidente di Slow Food petrinialla Nuvola Lavazza alla presentazione del programma di Terra Madre Salone del Gusto 2018 che si terrà a Torino dal 20 al 24 settembre.

Giunta alla dodicesima edizione, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, in collaborazione con il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e il coinvolgimento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, nell’ambito delle attività previste per l’anno del cibo italiano.

Il fondatore della Chiocciola ha anche annunciato alcune novità per la XII edizione del più importante evento dedicato al cibo buono, pulito, sano e giusto e all’agricoltura di piccola scala in tutto il mondo. «Al centro di Terra Madre c’è il concetto distintivo di comunità – ha proseguito -. A Torino organizziamo una grande operazione di fraternità mondiale.

Ha aperto la presentazione di Terra Madre Salone del Gusto il “padrone di casa” alla Nuvola, Marco Lavazza: «Questo luogo appartiene a tutti, in particolare a Torino e a tutti i suoi abitanti. Sarà una delle location di Terra Madre Salone del Gusto e qui ci impegniamo a fare nostro il tema della manifestazione, Food for Change».

Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia: «Dal 2016 abbiamo avviato un percorso di dialogo e apertura verso un numero di persone più ampio possibile. A settembre proseguiamo questo cammino e auspichiamo una partecipazione sempre più grande, che sia vera e attiva verso i processi di cambiamento”.

Il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino: «Nel ‘96 questa idea di Slow Food sembrava una pazzia e oggi siamo qui ad applaudire e apprezzare la capacità inclusiva di Terra Madre e del Salone del Gusto. Il progetto di interculturalità e globalità, con al centro la persona che Slow Food propone in questa nostra epoca, è importante e non è scontato che ci sia un’organizzazione che se ne occupa. Anche la capacità del pensiero critico da parte di di Slow Food ci ricorda che c’è sempre qualcosa in più a cui pensare”.

«Il cibo è un potente motore di integrazione – ha detto Abderrahmane Amajou, responsabile progetto Migranti della Chiocciola -. I migranti sono un motore potente per l’economia. Insieme, ad esempio, cercheremo di capire perché, nonostante ci sia una legge sul caporalato in Italia, succedano ancora episodi tragici come quello accaduto in Calabria a Soumaila Sacko , solo l’altro giorno».

Chiara Appendino: «Spesso, su temi come ambiente e disuguaglianze sociali, si pensa che siano i politici a determinare il futuro, ma i comportamenti di ciascuno di noi incidono sul domani della nostra comunità. Questo ci dice Terra Madre Salone del Gusto e questo è il suo grande valore. Un evento di comunità in cui ciascuno si può sentire protagonista delle sfide che ci troviamo di fronte».

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