Stresa Festival ha 60 anni ed è “come un bosco che respira”

Stresa Festival ha 60 anni ed è “come un bosco che respira”

Sessant’anni di musica, in uno dei luoghi più belli del moIsole-Borromeendo: il Lago Maggiore. ma anche sessanta volte Stresa Festival, che in principio si chiamavano “Settimane Musicali di Stresa” , come volle il suo inventore, l’avvocato Italo Trentinaglia. Una rassegna che ha fatto storia, ospitato i più grandi direttori d’orchestra a cavallo fra due secoli. Una tradizione che ha contribuito ad esaltare anche la cornice ospitante e al tempo stesso ne ha tratto giovamento: insomma, quel Lago che con il Golfo Borromeo fa sintesi di bellezza e natura.
Ecco perché Il silenzio e la natura sono temi cari al nuovo direttore artistico del Festival, il maestro Mario Brunello, e proprio ispirandosi ad essi nasce la nuova edizione del Festival di Stresa 2021. Il Festival, dice infatti il maestro, “è come un bosco che respira e produce aria buona, cresce e si trasforma di anno in anno e ci invita alla scoperta delle sue ricchezze, antiche e nuove.”
Sono dunque gli alberi il simbolo del sessantesimo Stresa Festival, alberi che nei boschi e nei giardini sono i silenziosi artisti protagonisti dello splendido paesaggio di Stresa e del Lago Maggiore. Nei luoghi di incontro ideale che la natura e l’arte ci offrono, come le Isole Borromee, la Rocca di Angera, le splendide chiese di Madonna di Campagna o l’Eremo di S. Caterina del Sasso, i giardini di Villa Taranto e Villa Pallavicino, il Sacro Monte di Ghiffa, il Lungolago La Palazzola, l’Atelier De Lucchi e lo Stabilimento Herno, celebreremo quest’anno con musica ed incontri gli anniversari di artisti che hanno segnato la storia: primo fra tutti Dante e poi Stravinsky, Piazzolla e Saint-Saëns.
Prime anticipazioni del programma. A luglio serate d’eccezione in chiave jazzistica: Uri Caine e Stefano Bollani al piano solo e due giovani pianisti, Enrico Zanisi e Alessandro Lanzoni. Gonzalo Rubalcaba torna a Stresa con una proposta di musica cubana insieme a Aymée Nuviola. E poi Alessandro Baricco porta Dante e celebra l’eccezionale contributo del poeta fiorentino alla cultura italiana e mondiale.
Cuore del Festival, la seconda parte riprende il 19 agosto con un concerto affidato a due giovani donne: accanto alla venticinquenne direttrice Nil Venditti ci sarà Alexandra Dovgan, a soli 13 anni pianista dal talento raro; insieme a loro, per la prima volta a Stresa, la storica Stuttgarter Kammerorchester.
Il 27 agosto 1962 le Settimane Musicali di Stresa furono inaugurate da un concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala: quest’anno la Filarmonica calcherà il palco del Palazzo dei Congressi diretta da Gianandrea Noseda con Mario Brunello: il passaggio di testimone della direzione artistica coincide con i sessant’anni di Festival.
Una festa saranno gli omaggi a Stravinskij e Piazzolla: in forma di musica, danza o teatro, Petruška sarà un fil rouge lungo tutto il programma così come il tango del musicista argentino risuonerà con Kremerata Baltica & Gidon Kremer e con Pablo Ziegler, storico pianista di Piazzolla, insieme alla giovanissima Orchestra Senzaspine.
Per la prima volta al Festival, il violoncello di Giovanni Sollima proporrà le Suite di J.S. Bach, mentre a distanza di un anno torna la nostra grande Beatrice Rana al pianoforte in uno spettacolo di danza, omaggio a Stravinskij, assieme ad alcune star del balletto internazionale.
Tra le formazioni più importanti al mondo e per la prima volta a Stresa, L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Daniele Gatti chiuderà l’edizione 2021.
Una vera novità di questa edizione del Festival, pur nata sotto l’imprevedibilità dei tempi che stiamo vivendo, è quella che riguarda l’incontro con gli artisti. E’ stato chiesto loro oltre alla loro musica, anche un po’ del loro tempo, per poterci addentrare alla scoperta del territorio, dell’arte, della natura, insieme al nostro pubblico. Una passeggiata, una chiacchierata informale, (richiesta la prenotazione per l’incontro) per riassaporare con lentezza le emozioni della musica attraverso gli occhi e le parole degli artisti.
Tra le formazioni più importanti al mondo e per la prima volta a Stresa, L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Daniele Gatti chiuderà l’edizione 2021.
Tra le sorprese in serbo per il pubblico ci sarà la danza, uno spettacolo di burattini, un concerto all’alba per i più mattinieri e molti giovani sul palco e dietro le quinte. In progetto infatti un concerto completamente scelto ed organizzato dagli studenti del Liceo Musicale di Omegna.

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