Spinola, l’isola che c’è e vive fra le risaie

di Gianfranco Quaglia

La risaia laboratorio vivente di ecosostenibilità e modello “green” di un patrimonio storico e agricolo che fa convivere produzione e ambiente. Anzi, lo conserva e lo promuove. Questo l’obiettivo della futura Pac (Politica agricola comune) alla quale Bruxelles guarda con rigore e decisione. Ci sono esempi virtuosi che hanno già anticipato queste direttive e provengono dall’Italia. Uno di questi è stato realizzato a Cascina Spinola, azienda agricola nel Comune di Livorno Ferraris (Vercelli), dove i fratelli Renato e Giorgio Petrini hanno unito alla coltivazione del riso la fruizione rivolta agli amanti della natura. Sguardo lungo, passione, coraggio e rischio d’impresa: questi fattori hanno prodotto un insieme di opportunità nell’ambito di un circuito denominato “Riso amico+” (che coinvolge una decina di aziende) e fa capo a un progetto europeo coordinato dalla Provincia di Vercelli, con interventi di Ente Nazionale Risi, Arpa, Regione Piemonte, Università di Torino e contributi legati al Psr (Programma di sviluppo rurale). Così è stata ricavata un’oasi faunistica in mezzo alle risaie (su un ettaro e mezzo di terreno), zona umida punto di riferimento per uccelli stanziali e di passo. Ma soprattutto paradiso del birdwatching, con capanni mimetizzati (otto interni e tre esterni) che consentono agli appassionati di vivere ad altezza d’acqua la presenza e i voli di nitticore, cormorani, airone rosso, tarabusini, cicogna e bianca e nera, ibis del Nilo, civette, come racconta il fotografo Ilario Zuccolo, esperto di caccia fotografica in Italia e all’estero. Sono 159 le specie finora rilevate, 54 quelle nidificanti, 71 le svernanti. In questo habitat si sono moltiplicati esemplari in via di estinzione, come le libellule, le farfalle, le rondini, i pipistrelli. Realizzate anche risaie con solchi d’acqua permanente per favorire lo sviluppo della fauna autoctona. 4.600 le piante e gli arbusti messi a dimora, c’è anche un bosco con essenze tipiche. In questa “isola che c’è” il riso è coltivato in parte con metodi convenzionali e in parte biologici. 

 

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