Se un ettaro di mais può assorbire 42 tonnellate di CO2

di Gianfranco Quaglia

Un ettaro di mais (10 mila metri quadrati) è in grado di assorbire 42 tonnellate di anidride carbonica all’anno. E in un giorno di piena estate quell’ettaro riesce a pulire l’aria che respiriamo, assorbendo circa 500 Kg di CO2. Enrico Allasia ricorre a un altro parametro: “Un quantitativo pari alle emissioni di una vettura che percorre 3 mila chilometri, la distanza che separa Torino da Mosca. In Piemonte si coltivano circa 140 mila ettari di mais, in grado di garantire l’assorbimento di 5,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica”. Numeri significativi, che il presidente di Confagricoltura piemontese elenca alla tavola rotonda “Agricoltura sostenibile ed economia circolare” organizzata dall’assessorato all’ambiente della Regione nell’ambito della giornata dedicata alla transizione ecologica del Piemonte. Cifre che abbattono lo stereotipo di un’agricoltura fonte di inquinamento. “Secondo alcuni studi – sottolinea Guido Coda Zabetta, presidente Cia di Biella – l’agricoltura sarebbe causa del 5,2 % delle emissioni, ma il mondo dei social network, con l’energia che consuma, ne produce il 4%. Tutto ciò sollecita riflessioni”. 

L’agricoltura ha voltato pagina da tempo, ma la percezione è ancora legata a vecchi schemi. Che vanno superati anche all’interno stesso del settore primario, sottolinea Dario Vallauri (responsabile Polo Agrifood Cuneo) puntando su formazione e crescita delle competenze legate alle nuove tecnologie (green e 4.0). Come Luca Remmert, noto imprenditore piemontese, presidente del Consorzio Italiano Agricoltura circolare, da tempo impegnato su questi temi. Ma gli agricoltori vanno anche accompagnati, aiutati alla transizione, richiama Roberto Moncalvo, che guida Coldiretti Piemonte, attraverso il Psr e il Recovery Plan. Proprio con Coldiretti una delle eccellenze nella ricerca dell’economia circolare, la Novamont, ha stretto un sodalizio dalla terra alla biodegradabilità. Ne ha parlato Federica Mastroianni, communication manager della realtà novarese leader del Mater B.

 

 

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