Se Internet non arriva la cantina resta piena

di Gianfranco Quaglia

Pochi giorni fa, il 10 febbraio, si è celebrato l’Internet Safer Day, la giornata della sicurezza su Internet, per richiamare l’attenzione sui rischi cui sono esposti i minorenni nell’uso della rete e in particolare sul cyberbullismo. Dal Safer Day, che ha avuto declinazioni in tutta Italia, sono emersi però anche altri aspetti: nel nostro Paese oltre 23 milioni di persone non utilizzano la rete, 12,3 milioni (pari a 8 milioni di famiglie) sono esclusi digitali. Di più: il 20% non può accedere ad alcun strumento digitale perché non arriva né wi-fi né banda larga. E fra questi molti appartengono alle aree rurali di Sud, Centro e Nord Italia. A pochi chilometri da Torino, nel Monferrato o nelle Langhe, esistono coni d’ombra dove ancora è problematico accedere alla telefonia mobile, men che meno alla rete Internet.
In un recente convegno che si è svolto proprio a Torino sulla viticoltura di pendenza o viticoltura eroica (come più enfaticamente è definita), il tema è emerso in tutti i suoi contorni. A sollevarlo l’ex presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, oggi europarlamentare, presidente a Strasburgo dell’intergruppo che si occupa di agricoltura di montagna e zone periferiche. Uno dei primi obiettivi è portare la banda larga nelle zone rurali per facilitare i contatti e promuovere il settore. Oggi molte aziende che potrebbero sviluppare la loro attività sono tagliate fuori delle opportunità perchè inaccessibili sotto il profilo della connessione. Se un tempo si pensava che la comunicazione fosse rappresentata innanzitutto dalla facilitazione stradale, oggi il parametro è cambiato. Il concetto è: meglio avere il wi-fi che il rattoppo di una buca o la strada in perfette condizioni di percorribilità. E’ più accessibile un agriturismo con l’i-pad o l’i-phone, con un collegamento nel palmo della mano dalla città, da dove è possibile inviare ordinazioni, richieste d’informazioni. Soltanto in un secondo tempo ci sarà il contatto reale. Ma senza il primo passaggio migliaia di agricoltori rischieranno di essere esclusi dal «cloud», dalla grande nuvola che mette in rete le opportunità. Insomma: connettersi prima di produrre.

You must be logged in to post a comment Login