“Non possiamo più attendere In agricoltura è ora di agire con le tecniche genomiche”

di Gianfranco Quaglia

“Non possiamo più aspettare altri 50 anni. Occorre agire subito”. Maria Lodovica Gullino, fitopatologa di fama mondiale, direttrice di Agroinnova, parla dell’urgenza di intervenire per contrastare cambiamento climatico e gli effetti che produce sull’agricoltura. Fra pochi giorni, dal 31 marzo al 2 aprile, l’opportunità di un confronto a tutto campo (con il mondo agricolo, scienziati, politica) a ColtivaTO, il festival dell’agricoltura nato da una sua idea a Torino. “Siamo già fuori tempo – sottolinea – e siamo felici di aver iniziato il percorso già venti anni fa, quando abbiamo costituito Agroinnova. Avevamo intravisto in anticipo quali sarebbero state le conseguenze del “climate change” su cibo e salute. Vogliamo sensibilizzare i consumatori su un problema che sta coinvolgendo tutti quanti”.

La drammaticità del momento è qui da vedere. La siccità sta attanagliando le campagne, in questo momento il Piemonte è considerata la regione più arida d’Italia. Ne parlerà anche Vittorio Viora, presidente di Anbi (Associazione che riunisce i consorzi irrigui e di bonifica) del Piemonte. La professoressa Gullino, con il suo staff, da anni sta studiando nuove linee vegetali più resistenti, in grado di reagire alla penuria d’acqua e contrastare gli attacchi dei parassiti. Obiettivi che si possono raggiungere soltanto attraverso la ricerca. “Il punto è proprio qui, – aggiunge la ricercatrice – dare spazio a nuove tecniche che possano aiutarci a raggiungere risultati sufficienti a garantire cibo per tutti. Dobbiamo guardare molti avanti, senza perdere di vista sostenibilità e difesa dell’ambiente. A questo proposito: non dobbiamo trincerarci dietro atteggiamenti pregiudiziali. Penso a Tea, acronimo che sta per tecnologia di evoluzione assistita, che non prevede trasferimento di geni, ma solo correzioni del materiale genetico”. 

Le nuove tecniche genomiche (o genome editing) dovrebbero accelerare i processi di ibridazione. “Noi speriamo che l’Unione Europea approvi quanto prima” conclude Gullino.

 

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