Miele, annata da dimenticare in Piemonte

Miele, annata da dimenticare in Piemonte

apiE’ grave il danno provocato dall’estate instabile al settore apistico. L’inconsueto andamento climatico di quest’anno, con un brevissimo anticipo di bel tempo subito dopo la fine dell’inverno, seguito da un interminabile periodo di piogge e temperature al di sotto della media, ha determinato gravissime conseguenze agli apicoltori del Piemonte. Perso in parte o in qualche caso totalmente il raccolto di miele di acacia dove: a fianco di produzioni quasi nulle si registrano valori dell’ordine dei 5 chilogrammi di miele per ogni alveare. Anche le fioriture primaverili e di inizio estate del “millefiori” non hanno fornito raccolti soddisfacenti ed il castagno a causa delle piogge e temeprature inferiori alla media è stato deludente, salvo alcune situazioni. Scarse anche le speranze di un recupero con la raccolta della melata. A tutto ciò occorre aggiungere i prolemi epr la lotta alla varroa e le preoccupazioni per la diffusione della vespa velutina in Piemonte. Antonio De Concilio, direttor di ColdirettiPiemonte: <Si tratta di condizioni eccezionali, di cui non si ha memoria, che rischiano di mettere in grandissima difficoltà numerose imprese del settore. Chiediamo che vengano attivate con urgenza misure straordinarie di sostegno, agevolazioni al credito e esenzioni fiscali>.

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