“Mettiamo l’acqua in cassaforte contro la siccità”

“Mettiamo l’acqua in cassaforte contro la siccità”

La soluzione può essere tradotta con una parola: invasi. Oppure bacini artificiali, riserve o cassaforti d’acqua. Tutti d’accordo: i cambiamenti climatici e la siccità che in questi giorni sta metendo in ginocchio molti comparti agricoli, e non solo, impongono soluzioni radicali e al tempo stesso rapide. Se ne parla da anni, l’agricoltura è stata messa sotto accusa più volte (n particolare il mondo del riso), ma in realtà èsi sono il comparto che più di tutti gli altri sta subendo danni. Se ne è parlato in due convegni nella sala Leonardo dell’Associazione irrigua Est Sesia di Novara, con i vertici di Anbi (Associaone nazionali consorzi irrigui di bonifica) e l’intervento all’agricpoòltura dela Regione Piemonte, Giorgio Ferrero, che auspica presto una conferenza generale sulle acque: “Nell’opinione pòubblica non c’è consapevolezza del problema, ocorre far capire ai cittadini che l’acqua è fondamentale se non si vuole passare da un’alluvione alla siccità. Dobbiamo immaginare una serie di invasi in montagna, in altre parole essere ingrado di trattenere le piogge. Ma è necessaria una strategia complessiva, che coinvolga tutti, cittadini, consorzi irrigui, ambientalisti. L’alternativa del non fare niente porta a situazioni come quelle che stiamo vivendo. Dobbiamo comunicare l’aspetto ambientale rappresentato dall’acqua”.

Roberto Isola, direttore generale Est Sesia: “Sappiamo già che fra poche settimane gli agrcioltori saranno additati come i principali responsabili della carenza idrica. La realtà è diversa. Temiamo una richiesta di ridurre i prelievi per consentire il livello minimo ambientale nel Delta del Po. La situazione è a rischio, d’altronde le temperature medie di questi giorni sono vicine alle massime storiche registrate tra il 958 e il 2017. E il livello del Lago Maggiore sta precipitando: è diminuito di 7 centimetri, il che signifiva14 milioni di metri cubi d’acqua persi”.

Vittorio Viora, presidente Anbi Piemonte: “Le notizie che giungono soprattutto dall’Emilia Romagna sono drammatiche. ma si rischia un contenzioso tra regioni. Così facendo non si va da nessuna parte se non immagazziniamo l’acqua. Non si può prescindere dai serbatoi, occorre avere riserve idriche”.

“Nessun dubbio . dice Francesco SAM_3031 Vincenzi, presidente Associazione nazionale Anbi – senza la costruzione di bacini che trattengano le riserve non risovleremo mai il problema. Se qualcuno immagina che l’agricoltura si posa fare senza acqua significa che non esistono grandi pensatori. InItalia cisono 3,3 milioni di ettari irrigati e l’85% dell’agroalimentare dipende dall’acqua: dobbiamo utilizzare uesti strumenti per far ragionare le istituzioni. Non è soltanto un problema agricolo, ma di tutto il Paese. E’ logico lascare andare al mare tutta l’acqua e non fare invasi necesari per fermarla? Ma lo sforzo è far comprender che l’agricoltura non consuma acqua, ma che viene utilizzata al meglio per orodurre il cibo. Chi non capisce questi concetti è in malafede”.

 

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