Metti nel motore un olio di palma

di Gianfranco Quaglia

Dagli scarti della palma l’olio che abbatte le emissioni di CO2. E presto anche da altre materie prime, come il riso o anche materiale legnoso. Il nuovo biocarburante nasce tra le risaie del Novarese, si chiama Pome, acronimo che sta per “Palm Oil Mill Effluent”,  ricavato nella raffineria Sarpom di San Martino di Trecate. Gli automobilisti potranno utilizzarlo nei loro veicoli come componente naturale di biomassa. Un progetto unico, che in quantità potrebbe servire auto e altri mezzi di trasporto di una città come Novara. E’ soltanto il primo passo di una innovazione brevettata con la collaborazione di ingegneri Sarpom. dove fino a ieri la raffineria era sinonimo di oli combustibili (petrolio).

L’olio di palma deriva dalla lavorazione nell’azienda chimica Veboils-Alcoplast di Vercelli. Poi passa alla raffineria novarese, di proprietà di IP (24,81%) e Esso Italiana (75,19%). “Ma è l’inizio di un percorso. – afferma il direttore Giuseppe Buonerba. – Stiamo guardando ad altre materie prime dalle quali estrarre olio”. E l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Matteo Marnati pensa anche al riso, che da queste parti non manca. 

La nuova linea produttiva della Sarpom è stata inaugurata alla presenza del ministro dell’Ambiente e delle Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Prima di essere introdotto in raffineria, l’olio di palma viene purificato riducendone l’acidità e il contenuto di metalli e composti solidi. La sinergia fra questi processi rende possibile la produzione di biocarburanti da biomassa di scarto e attiva un ciclo di economia circolare sul territorio. 

 

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