Martelli: “Erbaluce intoccabile, solo un sinonimo è possibile”

Martelli: “Erbaluce intoccabile, solo un sinonimo è possibile”

giuseppe-martelliErbaluce, eterna diatriba sul riconoscimento del vitigno conteso tra Novara-Vercelli e Torino. Ora il caso si arricchisce di un nuovo capitolo che fa chiarezza. A scriverlo con autorevolezza è Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi e presidente del Comitato Vini del Ministero delle Politiche Agricole. Lo spunto arriva da una richiesta di approfondimento, con risposta pubblicata sul numero di marzo de «L’Enologo», la prestigiosa testata organo ufficiale della categoria.
Dice Martelli: «Il vitigno Eerbaluce è stato protetto su richiesta avanzata a suo tempo dalla Regione Piemonte, attraverso il relativo decreto ministeriale emesso dal Ministero. In pratica il singolo vitigno Erbaluce, come altri vitigni tipo Sagrantino, Albana, Cannonau, Ruchè, è protetto e può figurare in etichetta solo nella denominazione di origine di riferimento, nella fattispecie in quela di ‘’Erbaluce di Caluso’’. Il Ministero delle Politiche Agricole può eliminare la protezione e in questo caso il vitigno può essere utilizzato in etichetta non solo nelle province di Novara e Vercelli, ma in tutta Europa. la regione Pi9emonte e il Consorzio di competenza, a suo tempo, si sono dichiarati ufficialmente contrari a questa opportunità. Da qui il parere del Comitato nazionale vini del Dicastero dell’Agricoltura, che mi onoro di presiedere, a suo tempo espresso».
Insomma – sottolinea il presidente Martelli – non c’è alcuna possibilità. E aggiunge che il vitigno Greco Bianco di Novara, o Greco, non risulta tra quelli autorizzati o raccomandati in Piemonte: «Pertanto se si vuole risolvere il problema l’unica possibilità è quella di far riconoscere dallo stesso Ministero questo vitigno o di validare un sinonimo che però, attualmente, non è indicato. Il fatto che in alcune note si citi ‘’Albaluce’’ o lo stesso ‘’Erbaluce’’ o ‘’Greco’’, ritengo sia dovuto al parlare comune, ma nessuno ha mai ufficializzato la questione nei tempi e nei modi stabiliti. Dipende dalla Regione per territorio competente, responsabile della politica vitivinicola regionale e dall’assenso delle parti interessate la risoluzione della questione e non dal Comitato nazionale vini ce ha il compito di attenersi alla vigente normativa nazionale e comunitaria».

 

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