L’odissea dei 1700 vitelli sulla nave che nessuno vuole

L’odissea dei 1700 vitelli sulla nave che nessuno vuole

E’ un’odissea. Da mesi una nave, la Elbeik, con 1700 animali a bordo, viaggia nel Mediterraneo senza poter raggiungere un porto. Tutti la rifiutano. Enpa e Animal Equality denunciano: “Situazione inaccettabile. Pronti ad intervenire nelle sedi opportune” . Dopo aver stazionato per giorni nelle acque greche e aver ricevuto un carico di cibo per gli animali – dei quali almeno 50 a bordo sembrerebbero già morti – la nave continua a cambiare rotta, ha stazionato anche al largo della Sicilia, nelle acque tra Mazara del Vallo e Marsala.
A seguito della tragica fine degli animali della Karim Allah – abbattuti in Spagna dopo un viaggio durato svariate settimane – i proprietari della Elbeik non intendono tornare al porto di partenza (Terragona, in Spagna), temendo una fine simile per i 1700 bovini a bordo, sospnavi animaliettati di essere affetti da “blue tongue”.
Una seconda nave – la Elbeik – anch’essa partita dalla Spagna (Terragona) nel dicembre 2020, è stata rifiutata in Libia per gli stessi motivi e si trova ora al largo di Cipro dopo settimane di navigazione senza meta e circa 1776 vitelli a bordo.
Animal Equality, Enpa e Animal Welfare Foundation avevano segnalato la situazione alle autorità italiane, che avevano predisposto un controllo per la Karim Allah, all’epoca carica di oltre 800 bovini. Sfuggendo di fatto ai controlli italiani, la nave era quindi tornata in Spagna, al porto di Cartagena. Anche nel caso della Karim Allah alcuni animali erano morti a bordo e i loro corpi fatti a pezzi erano stati gettati in mare, in violazione di qualunque norma.
Animal Equality ed Enpa hanno anche segnalato la situazione al Governo spagnolo, spingendolo ad intervenire e richiamando punto per punto tutte le violazioni commesse nel trasporto di animali vivi, ma non si fermeranno qui.
In aggiunta alle azioni legali e di pressione condotte da Animal Equality ed Enpa (e altre organizzazioni nei giorni scorsi), un richiamo giunge anche da alcuni eurodeputati europei membri dell’Intergruppo sul benessere e la conservazione degli animali e impegnati nel trasporto di animali vivi, che hanno scritto alla Commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, chiedendo il suo intervento per risolvere il problema.

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