L’irlandese Phil Hogan alla guida dell’agricoltura

L’irlandese Phil Hogan alla guida dell’agricoltura

hoganPhil Hogan, irlandese, guiderà la Commissione Agricoltura dell’Unione Europea. E’ stato designato dal neo presidente Junker. Hogan, classe 1960, si presenterà entro fine mese di fronte al Parlamento europeo per ottenere la fiducia. Politico affermato in Irlanda, è stato ministro delle Finanze tra il 1994 e il 1995, poi ministro dell’Ambiente e delle autonomie. Subentrerà al romeno Danan Ciolos. Non è propriamente un addetto ai lavori, ma il suo ruolino di marcia parla di interventi a favore del mondo rurale. Da annoverare la sua posizione molto critica nei confronti della direttiva nitrati, la norma europea che pone un limite agli allevamenti e allo sversamento di liquami. Si è battuto ottenendo per gli allevatori irlandesi una deroga alla direttiva e quindi il limite in Irlanda è passato da 170 kg/ha di nitrati a 250 kg/ha. Ha mosso anche critiche alle misure di mitigazione dell’agricoltura per contrastare i cambiamenti climatici. Ha inoltre più volte chiesto la chiusura della misura Leader e Leader plus, prevista nello Sviluppo Rurale, a beneficio dei territori, ritenendola uno spreco di denaro.
Primi commenti. Paolo De Castro, capogruppo dei socialisti nella Commissione agricoltura del Parlamento europeo: «E’ un politico capace che conosciamo da tempo e con il quale condividiamo analisi e strategie, una figura di comprovato spessore» Il ministro alle Politiche Agricole, Maurizio Martina: «In qualità di presidente di turno del Consiglio europeo intendo intraprendere un dialogo costruttivo. L’agricoltura è un settore vitale e fondamentale per la società; in questo periodo vive un momento paritcolare a causa delle conseguenze dell’embargo sui prodotti europei deciso dalla Russia».
Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti: «Siamo abituati a misurare le persone con i fatti, la Comissione Europea ha un ruolo fondamentale, quindi sarà importante che agisca guardando gli interessi veri di agricoltori da un lato e dei consumatori europei dall’altro».

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