Le varietà astronomiche che riducono le stagioni

Le varietà astronomiche che riducono le stagioni

IMGP0041Le nuove varietà di riso, che si aggiungono alla trentina in catalogo e tutto frutto della ricerca, hanno questi nomi: Sole LC tondo cristallino a taglia bassa; Furia LC medio cristallino a taglia bassa; Barone LC lungo A da interno; Lecco 61, ibrido di riso, a ciclo precoce che il costitutore definisce “straordinariamente produtivo”. Sono state presentate nella grande corte ottocentesca della Tenuta Castello di Sali Vercellese, a pochi chilometri da Vercelli. Per il secondo anno consecutivo la Sardo Piemontese Sementi ( SaPiSe) costituita nel 1978 da un gruppo di risicoltori piemontesi e sardi ha dedicato al lavoro di un anno scientificamente intenso (e nella imminente mietitura della stagione risicola 2014) l’ Open Day che ha richiamato per la circostanza tanti produttori padani e delegazioni di produttori e di ricercatori dei paesi dell’Ue e dei paesi mediterranei, americani e dell’ Est Europa.
Tre delle quattro varietà (Sole, Furia, Barone) sono state selezionate e prodotte secondo la tecnologia Clearfield brevettata dalla multinazionale Basf e messa a punto a metà di questo decennio (precisamente nel 2005) utilizzando un incrocio di due varietà che negli Stati Uniti hanno creato la varietà Libero, in realtà capostipite di tutte le varietà ottenute con l’applicazione della tecnologia agronomica Clearfield. La metodica, che riduce della metà i tempi genetici della pianticina utilizza contemporaneamente due cicli: in Italia e, ad esempio, in America o in Asia come, a suo tempo, è accaduto per il riso nero Venere, brevettato e fiore all’occhiello del catalogo SaPiSe. In realtà, in due emisferi diversi si fondono due cicli colturali anticipando la costituzione di una varietà di riso (o anche di altre essenze vegetali) e rendendo possibile la loro elevata produttività. Non solo. Queste varietà, accompagnate dal principio attivo Imazamox, ottenuto dalla ricerca della Basf, consentono di eludere il riso crodo, un riso selvatico pestilenziale per la coltivazione dato il danno che procura. Con le varietà non Clearfield gli agricoltori sono costretti ad operare due semine:una prima per “ingannare” il riso crodo che muore, e una seconda per ottenere le produzioni. Acqua per la sommersione e diversi fitofarmaci diventano un costo consistente per l’azienda. La tecnonolgia Clearfield e le varietà selezionate in questo modo con l’impiego di Imazamox garantiscono i risparmi, appunto, di acqua nonché di diversi altri diserbanti.
L’Open Day di Sali Vercellese ha consentito “conferenze in campo” sugli impieghi delle nuove varietà Clearfield, dei risultati e degli altri prodotti SaPiSe tenute dal direttore della Sardo Piemontese Sementi, Massimo Biloni, dal genetista Filip Haxhari e dai loro collaboratori, giovani e assai determinati. Da un punto di visti aziendale, la SaPiSe opera nella sua sede nel centro di Vercelli e per la ricerca nei locali allestiti a Borgovercelli nell’azienda agricola della Famiglia Balzaretti.
Delle quattro linee di ricerca per ottenere nuove varietà, la SaPiSe persegue quella tradizionale degli incroci soltanto unificando due cicli stagionali in emisferi diversi, non ricorrendo a manipolazioni con la fisica e la chimica nonché all’ingegneria genetica inserendosi nel dna con l’obbiettivo di costruire varietà ogm. Riferendosi a questo lavoro scientifico, definito “pulito”, Dario Gilardino assessore della Provincia di Vercelli ha sottolineato proprio l’attività costruttiva e di successo della ricerca SaPiSe. Ottavio Mezza, presidente della SaPiSe e conduttore della Tenuta Castello ha accennato alla complicata stagione risicola, molto condizionata meteorologicamente. “Quando mieteremo – ha osservato – rileveremo che cosa in realtà è successo”. Forse, ma non è detto, che dai 219 ettari potranno venire sorprese negative. (en.vi.)

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