Le industrie risiere: surplus di 100 mila tonnellate dovuto alle importazioni

Le industrie risiere: surplus di 100 mila tonnellate dovuto alle importazioni

Vertice a Malpensa sul futuro del riso europeo. L’aeroporto è stato scelto dagli esponenti delle ibdustrie risiere deiPaesiproduttori aderenti al Ferm (federation of European rice millers), la federazione del settore, per fare il punto della situazione sulla minaccia rapresentata dalle importazioni a dazio zero da Cambogia e Myanmar e Soprattutto peR decidere la strategia futura. Con l’italia, rappresentata da Mario Francese (presidente dell’Associazione industrie risiere) hanno condiviso le preoccupazioni gli esponenti di Grecia,Portogallo, Spagna. La crescente importazione di riso lavorato dal Sudest asiatico a prezziesenti da dazi non consentono di esser ecompetitivi con il riso comunitario. E’ stata ribadita l’intenzione di mettere a punto una strategia per coreggere lo squilibrio che si sta determinando sul mercato.

La campagna 2014-2015 si è chiusa con un ulteriore forte uamento delle importazioni dai Pma (Paesi meno avanzati), raggiungendo le 262.678 tonnellate dalla Cambogia e 76.712 da Myanmar, un ulteriore aumento del 24 per cento rispetto al record della campagna precedente e un incremento dell’82% negli ultimi tre anni. «A nulla – dice Mario Francese – sono servite le missioni della Commissione europea in quei Paesi nel maggio scorso per cercare di indurre amministrazioni e società acontenere le loro esportazioni.Come previsto, con largo anticipo da Airi, i prezzibasi dell’Indica hanno indotto gli agricoltori a ridure fortemente le superfici di questo tipo di riso negli ultimi tre anni,calatedel 27% nell’Ue e adirittura del 53% in Italia. Per un segmento di mercato già fortemente deficitario per l’UE, un ulteriore calo produttivo acuisce la dipendenza dall’estero e squilibra la produzione comunitaria: il tasso di autoapprovvigionamento è calato in 3 anni dal 42% al 27%. Nel contempo, anche il totale delle importazioni UE è fortemente aumentato (+39% in quattro anni), smentendo la Commissione Europea che da tempo sostiene come le importazioni dai PMA, almeno in parte, sostituiscano quelle da altre provenienze».

In controtendenza invece le superfici di riso japonica, preferito dai risicoltori di tutta l’UE, sia per l’alta remuneratività delle ultime campagne che per la sfiducia sul riso indica. Il risultato è un record assoluto di superfici di japonica sia nell’UE che in Italia, lasciando prevedere una eccedenza di oltre 100 mila tonnellate difficilmente collocabile, tenuto anche conto che la Turchia, maggior acquirente extra UE di riso italiano, quest’anno non ha sofferto per la siccità e ha aumentato le superfici risicole interne. In generale uno scenario che non evidenzia ancora in modo netto un danno economico per il comparto ma che lo lascia fortemente presagire, con il rischio che anche il riso di tipo japonica perda la remuneratività per gli agricoltori e che si vada incontro ad un calo delle superfici totali nelle prossime campagne.

Le industrie risiere dei Paesi produttori hanno deciso di mantenere un contatto frequente, in vista della predisposizione di una nuova richiesta di clausola di salvaguardia, non appena si evidenzieranno ulteriori elementi di crisi del settore.

cambogia

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