La truffa del falso Arborio ha colpito anche Cameron

di Gianfranco Quaglia

David Cameron, primo ministro del Regno Unito, e la moglie Samantha, vanno pazzi per il risotto italiano, quello cremoso, che cucinano loro stessi utilizzando una delle varietà più note e blasonate, l’Arborio. Forse non lo sanno, ma qualche volta sono stati ingannati: nella confezione acquistata in uno dei supermercati di una nota catena inglese ed etichettata come Arborio, in realtà c’era Ribe, altra varietà italiana, meno adatta a cucinare risotti. Una truffa con tutti i crismi, che probabilmente andava avanti da mesi e non solo ai danni del primo inquilino di Downing Street, ma di migliaia di sudditi della regina Elisabetta innamorati del Made in Italy. A scoprirla è stato il «più grande fornitore di riso in Italia, Riso Gallo», come scrive il «Mail on Sunday» che ha raccontato il raggiro. E’ andata che Carlo Preve, amministratore delegato di Riso Gallo, l’azienda di Robbio Lomellina (Pavia), ha voluto accertarsi personalmente di quanto stesse accadendo nel mondo della distribuzione inglese, dopo alcune lamentele che gli erano giunte. Le analisi su campioni hanno accertato che effettivamente in molte scatole c’era riso Ribe. Per meglio far comprendere ai gourmet inglesi la differenza, il magazine britannico così scrive: «Ribe è utilizzato in Italia per cene a buon mercato, ma non produce la cremosità del risotto di cui godono i buongustai come David e Samantha Cameron. Il risotto richiede un’attenta cucina, si aggiunge un mestolo alla volta fino a quando il liquido evapora e il riso deve essere mescolato costantemente a fuoco lento. Il Ribe, se usato per i risotti, produce un risultato di massa glutinosa».

«Ma nella confezione – dice Carlo Preve – è difficile capire la differenza e per questo è facile per i truffatori sostituire la varietà». Ovviamente, alla base di tutto, c’è un maggior guadagno: il Ribe sul mercato spunta un prezzo di gran lunga inferiore a quello dell’Arborio, ma è venduto come tale.

L’episodio è un altro tassello che va a scapito del Made in Italy tanto promosso e difeso a Expo, a causa dell’azione di venditori senza scrupoli, i quali – dice sempre il Mail of Sunday – stanno trasformando la cucina italiana in un gioco d’azzardo.

 

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