La natura fa litigare e preoccupa gli agricoltori

di Gianfranco Quaglia

La difesa della natura unisce e divide. E potrebbe fare la differenza alle prossime elezione europee.  Con la “Nature Restoration Law” la destra e la sinistra si fronteggiano senza esclusioni di colpi e vanno a caccia di voti.

Approvata in Parlamento a luglio, ora la proposta in difesa della natura è al centro del dibattito. Le linee d’indirizzo sono chiare: l’UE vuole realizzare il cosiddetto “Green Deal”, il nuovo corso verde con alcuni provvedimenti i cui effetti dovrebbero essere concretizzati entro il 2030. Si punta al ripristino del 20% delle superfici terrestri e marine. Al centro della “Nature Restoration” il recupero della biodiversità, partendo da un presupposto: l’81% degli habitat europei versa in cattive condizioni e il 34 per cento delle nostre produzioni agricole dipende da insetti impollinatori, che devono essere favoriti riducendo in modo drastico anche l’utilizzo dei fitofarmaci (o pesticidi).

Tesi che però – secondo gli oppositori – si scontra con un’altra realtà: la “food security”, la sicurezza alimentare in grado di garantire il fabbisogno quotidiano ai consumatori del continente. 

L’Europa è deficitaria sotto il profilo delle scorte alimentari. In altre parole: è costretta a importare alcune derrate (nel caso del grano dall’Est Europa e dal Canada) per soddisfare le richieste dei consumi in costante aumento. Un altro esempio arriva dal riso: l’Italia, maggior produttore dell’UE, non è sufficiente a servire i mercati. Così accade che l’industria di trasformazione importi dal Sudest asiatico (Myanmar e Cambogia) cereale a costi di produzione e quotazioni altamente concorrenziali, L’ingresso nell’area europea di riso asiatico è facilitato dalla concessione “tax free”, cioè senza pagare dazio, ai PMA (Paesi meno avanzati). Contro questo accordo la risicoltura europea era riuscita a ottenere la clausola di salvaguardia, ormai scaduta da due anni. Invano la filiera risicola (soprattutto quella italiana) ne ha chiesto il rinnovo, invocando la regola dell’automatismo ogniqualvolta l’import supera una determinata soglia. 

 

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