La capitale delle acque lancia un grido: intervenire subito per salvare il clima

La capitale delle acque lancia un grido: intervenire subito per salvare il clima

Non ci sono più le stagioni di una volta. Sarebbe sin troppo banale affermarlo. In realtà non c’è neppure più il tempo, è già troppo tardi. Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica italiana, ha richiamato l’attenzione di tutti sulla drammatica situzione che stiamo vivendo, intervenendo al convegno “Vercelli capitale delle acque: i cambiamenti climatici delle terre del riso”. Il punto della situzione, alla vigilia della nuova stagione risicola, nella Cripta di Sant’Andrea. “I ghiacciai si ritirano, il nostro pianeta è sotto pressione – ha aggiunto – nel 2050 tutto il sistema finirà in bancarotta. L’unica via saggia è il ritorno nei limiti. Non ci si salva ricorrendo all’epoca della candela, ma con forme di energie rinnovabili. La situazione sta peggiorando di giorno in giorno: sulla Terra due miliardi di persone sono senz’acqua. La tempeatura globale è aumentat di un grado, sufficiente per disperdere le risorse idriche. In passato la siccità c’era già stata, ma mai con temperature così alte durante l’estate come oggi. Lo stress idrico fa anticipare tutta la vegetazione. Se non applichiamo l’accordo di Parigi a fine secolo la temperatura sarà mediamente di 5 gradi in più”.

Per Maura Forte, che ha rivendicato il ruolo di Vercelli capitale delle acque e del riso (“Anche la Costa d’Avorio si ispira a noi”) la carenza d’acqua comporta uno squilibrio naturale e bisogna intervenire per evitarlo. Giorgio Ferrero, assessore all’agricoltura della Regione Piemonte: “Dobbiamo essere orgogliosi della grande protesta dei giovani, di questa presa di posizione sul clima, hanno scavalcato la classe dirigente che ha sempre fatto finta di nulla. E allora basta con i negazionisti, ogni goccia d’acqua in sueprcicie va gestita. Non dimentichiamo che in Piemonte 200 mila ettari di terreno sono cementificati, è un tema che non può più essere sottovalutato. Ed è arrivato il momento di lanciare la risaia fra i patrimoni dell’Unesco”.

Luca Bussandri, direttore Ovest Sesia presieduto da Ottavio Mezza: “Basta con le fake news sui consumi d’acqua attribuiti al riso, da 3 mila a 5 mila litri per un chilogrammo”. Cinzia Mainini, ricercatrice Piemonte Orientale: “In realtà per ogni chilogrammo di riso trasformato si consuma 1,19 litri di acqua, ce lo dice una ricerca dei dottori agronomi. Invece dobbiamo considerare gli effetti del “global warming”: un rialzo delle temperature di un grado equivale a trasferimento verso Nord di colture, ad esempio il vino prodotto in gran Bretagna. Poi le migrazione dei popoli. Sono soltanto alcune delle conseguenze”.

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