L’8 marzo rilancia la mimosa e conquista il mercato russo

L’8 marzo rilancia la mimosa e conquista il mercato russo

E’ un 8 marzo da ricordare per i floricoltori italiani. La mimosa ha suonato la carica con un boom di ordinativi. Secondo l’Associazione dei Florovivaisti Italiani, le mimose sono state vendute a 11 euro/Kg, con un giro d’affari da 15 milioni (+20% sul 2020). Il 90 per cento di questo fiore simbolo del Made in Itali è coltivato nell’entroterra del Ponente ligure (provincia di Imperia). Ottime le performance dell’export, che si rafforza in Russia, Polonia e Francia (+25%). Al consumo i prezzi sono stabili: i mazzetti vanno dai 5 ai 10 euro, che arrivano a 15 con l’inserimento di una rosa nel bouquet. Se in Francia le vendite sono aumentate a partire da dicembre, in Russia si concentra durante la Maslenica, festa tradizionale ortodossa della settimana precedente la Quaresima e corrispondente al nostro Carnevale.

“La produzione di mimose, tipicamente italiana, rappresenta il 5% della produzione floricola –dichiara Aldo Alberto, presidente dei Florovivaisti Italiani- e funge abitualmente da traino ai commerci in primavera. Il trend positivo di questo 8 marzo è un segnale positivo che dà fiducia e ottimismo per la ripartenza che noi tutti auspichiamo”.

La festa della donna e San Valentino valgono da soli il 15% del fatturato complessivo. La mimosa è coltivata in Italia su una superficie di quasi 200 ettari di terreno, che fruttano intorno ai 30mila quintali e 150 milioni di steli.  La Liguria è il maggior produttore.mimose

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