Kastamonu non convince gli agricoltori

Kastamonu non convince gli agricoltori

Uno stabilimento per la produzione di pannelli truciolati e un impianto di recupero energetico da 25 MW sono oggetto di un dibattito che sta interessando gli abitanti e gli agricoltori. Dovrebbe essere realizzato da una una grande impresa turca, Kastamonu: prende il nome dalla città in cui c’è la sede centrale e vanta stabilimenti in altri sei paesi (Romania, Bulgaria, Bosnia-Erzegovina, Russia e Italia).
“Le istituzioni e i cittadini si chiedano se l’impianto che propone Kastamonu è coerente con gli indirizzi dello sviluppo locale, se sia opportuno privilegiare la costruzione di una realtà produttiva che non risponde alle esigenze una filiera locale, quali problemi potrebbe comportare a livello sanitario, ambientale e sociale”. Così ha dichiarato Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte, intervenendo al dibattito pubblico organizzato dal Comune di Cumiana (Torino), ribadendo la contrarietà degli agricoltori all’insediamento.
“È necessario domandarsi – ha aggiunto Zuccaro – se la realizzazione di questa iniziativa sia compatibile con lo sviluppo sostenibile, con l’economia circolare e con la prospettiva più generale di un miglioramento della qualità della vita del territorio. Se i cittadini e le istituzioni risponderanno con sincerità a questa domanda l’indirizzo da scegliere sarà chiaro”.
Nell’area interessata si realizzano importanti produzioni agricole, con allevamenti zootecnici da carne e da latte di alta qualità; ci sono anche vigneti della doc Pinerolese, frutteti, prati e coltivazioni a seminativo, che “Confagricoltura vuole tutelare nell’interesse di tutte le aziende agricole del territorio e delle imprese che lavorano nella trasformazione e nella distribuzione dei prodotti agroalimentari”.zuccaro Kastamonu

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