Il mondo gira attorno all’ape

di Gianfranco Quaglia

L’episodio è di un mese fa e soltanto in quel momento l’attenzione del mondo, oltre a essere attratta dal disastroso incendio che devastò la cattedrale di Notre-Dame a Parigi, fu colpita dalla notizia che le migliaia di api abitatrici di quell’edificio erano sopravvissute. Allora tutti pensarono all’importanza e al ruolo svolto da quegli insetti, e non solo nella capitale francese. Non ci fossero le api, non esisterebbe l’ecosistema e scomparirebbe la conservazione della biodiversità sulla Terra. Invece, grazie, al loro servizio di impollinazione, viene garantito il 75% dei prodotti della catena alimentare. Insomma, dobbiamo dire grazie all’operosa ape se l’uomo può sopravvivere e nutrirsi.

Ed è per questo che all’ape, unico insetto, le Nazioni Unite hanno dedicato la Giornata Mondiale che si celebra il 20 maggio. Una data stabilita lo scorso anno, passata quasi in sordina, ma di estrema importanza per sensibilizzare l’opinione pubblica. Perché proprio in questo mese? Maggio è il periodo centrale per l’impollinazione nell’emisfero boreale e in quello australe corrisponde alla produzione del miele e poi alla lavorazione.

In Italia gli apicoltori sono 45 mila, 20 mila quelli professionisti; 1,2 milioni gli alveari: in quelli gestiti dai professionisti si producono circa 33 chilogrammi ciascuno; 17 in tutti gli altri. 

Nella homepage intervista a un esperto: Cinque cose da sapere per salvare i “pronubi” e noi stessi

 

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