Il cuore, un medico e il legame con il territorio

Il cuore, un medico e il legame con il territorio

Dopo quarant’anni il dottor Angelo Sante Bongo, direttore del Dipartimento toraco-cardio-vascolare e della struttura complessa a direzione ospedaliera “Cardiologia 2” dell’Ospedale Maggiore di Novara, ha lasciato l’incarico e si è congedato dall’azienda. Di seguito pubblichiamo un intervento che il dottor Massimo Conocchia ha scritto per sottolineare lo stretto rapporto tra Bongo e il territorio.

bongodi Massimo Conocchia

Solitamente rifuggiamo, per habitus mentale, dai convenevoli. In questo caso, però, non si tratta di formalismo ma di un doveroso ringraziamento a una persona che, per quarant’anni, si è spesa per la crescita della cardiologia novarese e non solo. Lo facciamo oggi che il Direttore della Cardiologia ospedaliera va via, sgombrando il campo da qualsiasi malevola interpretazione.

Chi scrive ha conosciuto Sante negli anni ’90; ero appena arrivato a Novara in Cardiochirurgia, allora diretta dal Prof. C. De Gasperis. Mi recai in Emodinamica per esporre quello che ritenevo un caso di difficile risoluzione: un mio familiare, allora cinquantenne, affetto da angina a bassa soglia, aveva eseguito la bellezza di due tentativi di coronarografia, in una blasonata sede del Centro Italia, senza addivenire a una diagnosi. Non era stato possibile individuare la coronaria sinistra per un’origine anomala della stessa. Sconsolato mi recai da Bongo, il quale, ascoltato il caso, senza molte parole, mi disse di fare ricoverare a Novara il mio parente. Il paziente si ricoverò e, il giorno dopo, Sante eseguì la coronarografia: con mio sommo stupore, constatai che quello che era stato ritenuto come uno studio impossibile, era stato eseguito in poco più di 5 minuti. Emerse una subocclusione della coronaria principale, che venne trattata con un’angioplastica. Il mio familiare, a distanza di oltre vent’anni, sta bene e non ha più avuto problemi. Quell’occasione servì a far nascere e rinsaldare negli anni un rapporto di collaborazione professionale e di stima reciproca. Tutti i pazienti che arrivavano dalla Calabria, e da Acri in particolare, venivano studiati dal Dott. Bongo e, in molti casi, quando non emergeva un’indicazione chirurgica (della quale mi occupavo io), era egli stesso a trattarli. Parliamo di centinaia di casi.

Il Dott. Bongo ha avuto come Maestro il compianto Prof. Paolo Rossi, pioniere insigne della Cardiologia, il primo in Italia ad attivare un reparto di Unità coronarica nonché il primo a impiantare, nel nostro Paese, un defibrillatore in un paziente, sul finire degli anni ’80. Rossi è stato, inoltre, direttore del Giornale italiano di Cardiologia.

Bongo ha diretto la Cardiologia ospedaliera dal 2004 al 2019, gestendo la fase delicata della grande evoluzione dell’assistenza cardiologica, fino alla rete dell’infarto, divenendo punto di riferimento non solo per il novarese ma per l’ampio quadrante della rete HUB. Non mi soffermo, per ragioni di spazio, sulle innovazioni introdotte sotto la sua direzione, dall’impianto delle valvole transcatetere alla gestione meccanica dello scompenso cardiaco.

Questo ampio preambolo per descrivere in maniera succinta le straordinarie doti professionali del Dott. Bongo. Ma non è solo di questo che vogliamo parlare in questa sede. Ci preme sottolineare l’uomo, la persona attenta e disponibile, capace di ascoltare con umiltà e disponibilità. Sante Bongo è difficilmente ascrivibile in una definizione. Personalità poliedrica, dai molteplici interessi, uomo di cultura, appassionato di arte, di cucina, di agricoltura, di Politica. In ambito politico è stato, tra l’altro, vicesindaco di Novara, persona equilibrata, gradita e rispettata anche dalle opposizioni per la sua capacità di mediare, di dialogare. Di parte, ma mai settario. Il nostro rapporto di stima e amicizia, pur nella consapevolezza di una diversa visione del mondo, è indice di quanto aperta e illuminata sia la sua indole.

Siamo di fronte a un professionista della biomedicina, attento alle cose del patrimonio culturale, e uno studioso del folklore in grado di analizzare in prospettiva storicistica i risultati delle proprie ricerche.

Chi, come il sottoscritto, ha avuto la fortuna di godere dell’amicizia e della stima di Sante Bongo per un quarto di secolo, con assidua collaborazione, sa bene quanto sia, all’occorrenza, monolitica e intransigente la sua indole di professionista, che pure si manifesta sempre con un aristocratico sorriso. Impetuoso e leale quale è sempre stato, si è costantemente impegnato ad ascoltare tutti, soprattutto chi non la pensava come lui. Sempre prodigo di indicazioni e consigli.

Per tutte queste ragioni, ci sentiamo oggi, liberamente, di esprimere un sentito ringraziamento all’uomo, al professionista, al cultore di varie discipline. Grazie e un immenso augurio per un sereno, meritato e “dinamico” riposo.

 

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