Guidi: riprendiamoci l’agricoltura senza subire le decisioni di altri

Guidi: riprendiamoci l’agricoltura senza subire le decisioni di altri

<Riprendiamoci il futuro. Dobbiamo essere in grado di aprirci al mondo, ma trattare le condizioni senza subire decisioni di altri>. Così Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, intervenendo all’assemblea-convegno di Confagricoltura-Torino che si è svolta a Riva di Chieri, con temi di grande attualità: fiscalità opprimente, Imu, incertezse sul prossimo Piano di Sviluppo Rurale, burocrazia asfissiante, prezzo del latte alla stalla, costi di produzione in continuo aumento.

<Da qualche anno a questa parte – ha aggiunto il presidente di ConfagriTorino Paolo Dentisassistiamo con una rapidità sempre più insistente a un incremento della fiscalità che ha raggiunto livelli intollerabili. La patrimoniale, di cui si è discusso a lungo, è stata introdotta senza colpo ferire. Oggi paghiamo l’Imu sui nostri terreni e nell’arco di tre anni hanno ridotto di circa il 30% le agevolazioni sui carburanti agricoli. Hanno aumentato, pur mantenendo le agevolazioni per la piccola proprietà contadina, le tasse di registro per le compravendite immobiliari; stiamo attendendo la riforma del catasto e già prevediamo che si tratterà di una nuova batosta”.

Angelo Rossi, direttore del CLAL, (Centro Latte alimentare Lendinara) ha fatto il punto della situazione sul comparto: in Italia la forbice tra il produttore e il consumatore si è ulteriormente aperta a scapito degli allevatori, che non riescono più ad avere la remunerazione necessaria per mantenere l’azienda. Il 31 marzo scade poi il regime europeo delle quote latte e “ad oggi – ha affermato l’europarlamentare Alberto Cirionon si sa ancora che cosa succederà. Tuttavia il 24 marzo presenteremo un documento per riuscire ad avere la possibilità di intervenire in via d’urgenza”. L’invito è alla calma e all’equilibrio: “Il mercato sarà positivo – ha aggiunto Rossi – certo bisogna saperlo governare”.

Altro argomento scottante è il PSR – Programma di Sviluppo Rurale: l’Italia ha presentato 21 piani all’Europa, uno per Regione, e ognuno di essi ha avuto almeno 200 osservazioni. Il Piemonte ne sta ricevendo oltre 800. Questo vuol dire che l’approvazione avverrà non prima dell’estate, impendendo di fatto agli agricoltori di programmare l’attività e gli investimenti. “Come Piemonte – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrerostiamo valutando la possibilità di riassorbire le deleghe delle Province relativamente all’istruttoria e ai collaudi, in modo da accelerare l’iter e sburocratizzare la gestione dei piani”.

Nella programmazione che si sta chiudendo (2007- 2013), la nostra regione ha avuto una scarsa capacità di spesa: “Questo – ha commentato il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccarodipende dal fatto che l’impostazione non è stata corretta, che la gestione dei bandi e delle istruttorie poteva essere migliore e che si sono probabilmente indirizzati i fondi verso utilizzi che non hanno trovato risposta”. chieri (Nella foto: Mario Guidi durante l’intervento)

 

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