Gli eroi della vite sfidano l’impossibile

di Gianfranco Quaglia

E’ la squadra della viticoltura eroica, schierata lungo le dorsali delle Alpi. Sono giovani, una quarantina, che dopo aver raccolto il testimone dei padri e dei nonni hanno ricostituito quel mosaico di viti alcune delle quali datavano anno di grazia 1309. La coltivazione in Ossola nei secoli era tenuta in piedi per consumo familiare, le eccedenze prendevano la strada delle vicina Svizzera (Vallese e Canton Ticino). Non grandi vini, alcuni di pronta beva, spesso asprigni, ma lasciavano intravvedere grandi potenzialità se ben trattati e promossi.

Così è avvenuto il “miracolo”, grazie alla tenacia di questi eroi dei vino che oggi, oltre ai calici, alzano l’asticella della qualità introducendo enologi nelle cantine ed esperti di marketing. I risultati sono lì da vedere: quel vino considerato da tavola o da osteria è diventato Valli Ossolane Doc, traguardo impensabile sino al secolo scorso. Il Prunent, una delle bandiere dei prodotti autoctoni (Nebbiolo) rappresenta la locomotiva e con gli altri “fratelli” traina un sistema nuovo con radici solide e antiche.  Tutti schierati sotto l’ombrello del Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte. Insieme hanno deciso di allungare lo sguardo e abbattere steccati. In questa direzione è da intendersi il progetto “Lake to wine” andato in onda (non è un eufemismo) sul Lago Maggiore, a bordo dell’antico piroscafo Piemonte. Imbarcati giornalisti, operatori del settore, esperti della comunicazione. Un nome su tutti: Edoardo Raspelli, legato al mondo dell’Ossola dove ha già benedetto e lanciato un altro prodotto, il formaggio Bettelmat. Questa volta il viaggio è sui flutti del Verbano, da un’idea di Francesco Gaiardelli, presidente del Distretto Turistico dei Laghi, poi il trasferimento tra i vigneti terrazzati sui pendii delle valli ossolane. Poco meno di una ventina di ettari, suddivisi in piccoli appezzamenti. Tutti proiettati a fare squadra, perché i viticoltori hanno capito la lezione: piccolo è bello, ma tanti piccoli insieme fanno un grande. 

 

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