Con Excelso Lacte l’impresa si fa in dieci

di Gianfranco Quaglia

«Excelso Lacte». Questa espressione latina è stata adottata per definire un nuovo modello di reti d’impresa che potrebbe fare proseliti. E’ un sistema che coinvolge più aziende del settore zootecnico per fronteggiare crisi e fare mass acritica, dare forza ai singoli aderenti. Esempi analoghi li troviamo in altri comparti produttivi (industria, commercio, artigianato) ma sono nuovi nel settore primario e indicano una svolta di mentalità. «Excelso lacte» nasce tra Novara e Varese e coinvolge dieci aziende attorno a un progetto condiviso per consentire un riconoscimento sul mercato del latte e potare a un livello di competitività superiore rispetto a quanto proposto dal frammentario mondo che rappresentano. Nicola Botta, il presidente: «Questo strumento innovativo permette a ciascuna impresa di mantenere la propria indipendenza e identità, migliorando però la forza necessaria per competere sui mercati globali. Si tratta pertanto di un organismo adatto al tessuto agricolo italiano, composto da imprese di piccole e medie dimensioni, efficaci, ma spesso incapaci di competere in termine di innovazione. In questa avventura ci ha supportati Confagricoltura Novara e Verbano Cusio Ossola, ma l’iniziativa è aperta a tutti gli allevatori delle altre organizzazioni agricole».
Sei sono le aziende agricole a indirizzo zootecnico, quattro della provincia di Varese. Complessivamente circa 4000 capi, che producono 800 quintali di latte al giorno, conferito all’industria casearia.
Il vicepresidente Silvio Arioli: «All’inizio eravamo un gruppo, ora siamo una rete compatta. Pensiamo che sia un buon trampolino per arrivare a qualcosa di più strutturato». In programma l’ideazione di un disciplinare, la registrazione di un marchio e l condivisione di personale tra aziende: quest’ultimo obiettivo rappresenta una novità nel panorama zootecnico, perché permette di ridurre i costi di produzione.

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