Energie rinnovabili, la corsa alla conquista del sole

Energie rinnovabili, la corsa alla conquista del sole

di Enrico Villa

L’Eima (Bologna 6/13 novembre) nella edizione di quest’anno ha ampliato la sua esposizione di macchine agricole, gli incontri e i convegni per ridare nuovamente un ruolo diverso all’agricoltura. Infatti i suoi organizzatori hanno colto un risvolto importante anche da un punto di vista sociologico: il primario, che nel Novecento aveva invaso le città consolidando luoghi comuni a vantaggio dell’industria e del terziario, ha mutato direzione, ed è l’agricoltura che sta reinvadendo la città per motivi riguardanti la qualità della vita e relativa alla generazione dell’energia. Gli orti pensili sui palazzi, sposati dalla architettura del millennio, sono un esempio convincente. Ed un’altra testimonianza è rappresentata dai giardini e polmoni verdi che si stanno diffondendo al Nord in Europa, meno in Italia.

Obiettivo: diminuire l’anidride carbonica

Un incentivo potente ancora ultimamente è avvenuto dagli stati che già formalmente si erano detti d’accordo a Kioto e al congresso recente di Parigi: la terra è, ormai, troppo avvolta da anidride carbonica che fa aumentare il calore della atmosfera e che, di conseguenza, sta mutando i corsi meteorologi, addirittura alterando i modelli matematici ogni giorno utilizzati dagli specialisti. Secondo la Direttiva 2009/28/CE nel 2020, l’anidride carbonica dovrà diminuire del 20% e le energie rinnovabili aumentare di altrettanto. In termini diversi: l’energia dovrà essere ricavata dall’idraulica (dighe e corsi d’acqua), solare (pannelli), dalla eolica, dalla trasformazione chimica delle deiezioni animali, dall’utilizzo degli scarti agricoli (lolla di riso che, tuttavia, ha un mercato attivo, inoltre quello che rimane nei boschi e nelle foreste). In più, c’è l’energia nucleare con un referendum vietata in Italia ma in funzione in Francia, in Inghilterra e in alcuni paesi nordici cui aggiungere l’energia proveniente dal sottosuolo più quella marina generata dalle onde. I paesi europei si sono messi al lavoro, privilegiando l’energia eolica come comprovano i dati degli ultimi anni e gli esperti della materia. Questi ultimi hanno fatto rilevare: toccherà all’agricoltura in un processo evolutivo anche dipendente dalle applicazioni tecnologiche, investire in apparecchiature adatte e generare maggiori quantitativi di energia rinnovabile. Il problema è stato prospettato anche alla Fiera di Rimini dove – evidenzia Coldiretti – sono stati considerati i nuovi modelli di mercato per produzione, vendita e autoconsumo dell’energia rinnovabile nell’ambito di programmi e sostenibilità per le imprese e le persone. E sempre Coldiretti, richiamando la Boomberg New Energy Finance di New York (Bnef) ha sottolineato che in futuro l’energia sarà sempre più green. Un aiuto consistente dovrebbe essere offerto dalle apparecchiature che producono energia rinnovabile. Infatti i costi stanno diminuendo e nel 2040, ossia appena fra 25 anni, i costi per le rinnovabili potrebbero calare del 60%. Fotovoltaico e eolico, che rappresentano nel mondo uno sfruttamento del 64%, avranno una flessione del 60%. Nel contesto italiano, già ora i consumi medi di tutta l’ energia si sono ridotti del 3,8%, forse anche per la crisi permanente che ha investito le installazioni industriali, ma diversamente è andato per l’agricoltura che ha sempre più necessità di energia a buon prezzo. Stando agli ultimi rapporti ufficiali (ministeri e istituzioni per il controllo delle reti) il comparto con il più elevato tasso di crescita dei consumi è stato l’agricoltura con un più 5,3%. Ai comparti delle energie rinnovabili concorre anche il primario. Già nell’estate scorso, il Sole 24 ore aveva fatto notare: Dalle rinnovabili, quasi il 50% dell’energia è prodotta in Italia. E il giornale di Confindustria aveva anche annotato: su un complesso del 43% di produzione di energia elettrica, le rinnovabili rappresentano il 16,7 di tutti i consumi energetici. Il capitolo delle rinnovabili sta poi mettendo in evidenza che in campagna e nelle aziende si stanno aprendo strade nuove di sfruttamento. L’Università di Milano, nell’ambito dei processi biologici del latte, sta studiando che cosa si potrà ricavare dal siero utilizzando il prodotto trasformandolo in bioplastiche. Inoltre negli Sati Uniti il gruppo scientifico di ricerca North Carolina Agricultural and Technical State University sta mettendo a punto un procedimento in base al quale dalla deiezioni degli allevamenti di suini, già utilizzati per energia rinnovabile che sottrae anidride carbonica, si potrà trarre asfalto impiegabile nelle strade.

La corsa ai pannelli solari

Tuttavia sul futuro dell’energia rinnovabile, in particolare sui pannelli solari e sull’eolico esiste qualche timore. Per i pannelli solari, anche più correntemente indicati come energia solare, fino a qualche tempo fa il mercato era dominato dai cinesi. Adesso, secondo gli esperti, tutto potrebbe cambiare. In Germania e in Francia hanno costituito il progetto Airbus che con una linea di pannelli tecnologicamente avanzati, dovrebbe portare ad una riduzione sensibile dei prezzi, fra il 40% e il 60% con la sottrazione di quote di mercato all’Asia e alla Cina. Per l’eolico, talvolta avversato dai paesaggisti, in Italia gli oltre cento parchi installati tendono a crescere come in Spagna, in Grecia e in Gran Bretagna. Le tecnologie e le applicazioni del litio faranno il resto, con l’aumento delle energia rinnovabile del 48/50%, a costi sensibilmente più bassi

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