Ciao Enrico, bandiera dell’informazione agricola e giornalista con la schiena dritta

Ciao Enrico, bandiera dell’informazione agricola e giornalista con la schiena dritta

di Gianfranco Quaglia

Il mondo del giornalismo piange Enrico Villa. E’ mancato improvvisamente oggi pomeriggio (2 luglio) al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea di Vercelli, dove era stato trasportato dopo un malore. Aveva 81 anni. Era una bandiera del giornalismo agroalimentare, e non solo. Esperto e competente di tematiche agricole, in particolare della risicoltura, era diventato negli ultimi anni una firma di Agromagazine: puntuale, ogni martedì inviava i suoi articoli, approfondimenti economici sui comparti del sistema agricolo italiano e internazionale. Non si limitava a dare la notizia, ma andava alle radici, con uno sguardo glocal che abbracciava la terra piemontese e i mercati. Così viveva l’informazione agricola, da analista attento, curioso, rigoroso. Apparteneva al “club” dei giornalisti antica guardia, di quelli che vanno sul posto, scavano, verificano le fonti e le confrontano prima di scrivere la notizia.

Questi fondamentali di giornalista antico stampo, di cui si sente forte il bisogno oggi, lo avevano portato a essere alla guida del giornalismo piemontese. Aveva infatti ricoperto gli incarichi di presidente e direttore dell’Associazione Stampa Subalpina, il sindacato regionale dei giornalisti. A Vercelli lo ricordano in molti per essere stato anche alla direzione dell’edizione locale della Gazzetta del Popolo. Ma poi anche de “Il Risicoltore”, l’house organ dell’Ente Nazionale Risi, di cui aveva ricoperto l’incarico di capo ufficio stampa. La sua competenza nel mondo agricolo lo aveva portato a essere tra i punti di riferimento dell’informazione in risicoltura: un mondo al quale aveva dedicato più di un libro. Per la Fondazione Cassa di Risparmio aveva curato la collezione di volumi “Scriviamo un libro insieme”. Addetto stampa del Kiwanis Club, curava anche le pubblicazioni dell’Associazione Alpini di Vercelli.

Enrico De Maria, collega e amico, su TgVercelli.it,  scrive di lui: “Addio amico estroso e geniale, spigoloso, ma gentile. Sei stato un vero maestro di giornalismo e hai combattuto tante battaglie per questa città, che un po’ ti opprimeva (“Io sono milanese”, ripetevi non credendoci troppo, ma cercando di farlo credere), che spesso ti deludeva, ma che in fondo amavi visceralmente”.

Quasi al termine della sua prestigosa carriera, una vita praticamente trascorsa sui giornali di carta, non aveva esitato ad accettare l’invito che gli avevamo rivolto per Agromagazine: diventare un collaboratore assiduo e arricchire la testata online con il suo contributo prezioso. Aveva colto questa nuova opportunità con l’entusiasmo di un collaboratore alle prime armi, lui che avrebbe potuto fare scuola. Era una nuova esperienza, dal cartaceo al web: si era messo a digitare sulla tastiera del pc a testa bassa e sguardo lungo, come sempre aveva fatto. Ci mancheranno i suoi “pezzi”. Ci mancherà soprattutto un giornalista con laenricovilla schiena dritta. I funerali saranno celebrati venerdì 5 luglio alle 10,30 nella chiesa di Billiemme in Vercelli. Il Rosario sarà recitato giovedì alle 17 nella camera ardente dell’ospedale.

Nella prima foto: Enrico Villa nel documentario “Quei gloriosi anni da cronista” a cura dell’Associazione Stampa Subalpina e del Centro Studi di giornalismo Pestelli

villa

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