Ci salveranno gli hotel delle api e dei pronubi

di Gianfranco Quaglia

Produrre di più per avere l’autosufficienza alimentare. Ribaltare stereotipi, indicazioni contenute nel “Green Deal” e nella futura Pac, per dare modo agli agicoltori di sfruttare anche le terre a riposo. La guerra in Ucraina ha rivoluzionato prospettive e vincoli, L’UE è stata costretta a rivedere imposizioni che sembravano mantra. Ma si può fare ancora di più e diversamente, per dare un aiuto all’autosufficienza del cibo, partendo da coloro che ce la garantiscono. Si chiamano api e pronubi, gli impolinatori senza i quali la produzione agricola non esisterebbe. Parte dal Piemonte un progetto che potrebbe fare la differenza in questa direzione. S’intitola “Oasi fiorite per la biodiversità” , iniziativa promossa dalla Regione in collaborazzione con Fondazione Agrion. Obiettivo è di utilizzare tutte le aree possibili (persino i terreni che ospitano parchi fotovoltaici) per realizzare zone rifugio e di espansione fiorite in grado di promuovere lo sviluppo degli insetti deputati all’impollinazione delle essenze. Così il Piemonte è la prima regione italiana a dotarsi di un comitato tecnico-scientifico per la biodiversità. Si parte da un presupposto: l’impollinazione è uno dei processi chiave nella riproduzione delle piante selvatiche e delle colture che ci forniscono le materie prime della tavola. Il cambiamento climatico sta compromettendo questo patrimonio, tanto che oltre il 40% di api e farfalle sta rischiando di scomparire. Ma al tempo stesso una buona impollinazione potrebbe aumentare del 40% la produttività. Questo traguardo si può raggiungere attraverso una maggiore biodiversità recuperando spazi utilizzati per dare la possibilità agli insetti di rifocillarsi e sopravvivere. Con una definizione suggestiva li hanno definiti “hotel delle api”. Sia quelle domestiche sia quelle selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali sul pianeta e garantiscono il 35% della produzione. “La biodiversità è la ricchezza dei territori – sottolinea Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura e al Cibo – sono il nostro più grande patrimonio. Questo progetto contribuirà alla crescita economica e sostenibile del Piemonte, delle filiere agricole e di prodotti agroalimentari di qualità”.

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