Brusone, estate senza tregua per gli attacchi al riso

Brusone, estate senza tregua per gli attacchi al riso

Si sta concludendo il monitoraggio di Bruma, il progetto coordinato dall’Ente Nazionale Risi con Fondazione Agraria Novarese, Province di Vercelli e Novara, Fondazione Banca Popolare per il Territorio, Istituto Agrario Bonfantini, Regione Piemonte per monitorare attraverso i captaspore la presenza di brusone in risaia. Ora i ricercatori dell’Ente Risi tracciano un quadro della campagna. Quello emesso il 13 era previsto come l’ultimo bollettino della stagione; in realtà, considerata l’intensità di attacchi della stagione, si è deciso di prolungare il monitoraggio con un successivo bollettino, che sarà emesso il 20 agosto. Mai come quest’ano il brusone è stato così virulento, auspice la particolare condizione climatica: grande caldo, accompagnato da piogge e umidità persistente, tutti fattori predisponenti all’insorgenza e alla diffusione del fungo patogeno, la pyricularia orizae. Il progetto Brumna, così denominato, si è rivelato pertanto utilissimo, come sottolinea anche Giulia Baldrighi, presidente di Fondazione Agraria Novarese, l’ente che oltre dieci anni fa lanciò l’idea di un monitoraggio permanente e tempestivo: “L’allarme in tempo realte attraverso il sistema dei captaspore è un antidoto che salva il riso, dopo il divieto di utilizzo di alcuni prodotti antagonisti. la prevenzione – aggiunge – diventa determinante per conoscere quando intervenire con prodotti alternativi mirati e utilizzare una concimazione equilibrata”.

 

Intanto i tecnici dell’Ente nazionale Risi tracciano un primo bilancio. Quest’anno la campagna di monitoraggio ha rilevato nelle risaie piemontesi la presenza di spore infettive di Pyricularia sin dai primi bollettini, soprattutto nelle postazioni di Olcenengo (VC) e Terdobbiate (NO), seguite (in ordine decrescente di inoculo infettivo) da Nibbia (NO), Trino (VC), Cameriano (NO) e San Giacomo (VC).

I primi non trascurabili picchi di aerospore sono stati registrati nelle notti del 17/18 e 18/19 giugno, col valore più elevato misurato a Terdobbiate (Novara) nelle ore dell’alba.

Questa sorprendente attività del fungo fin dalle primissime fasi può essere stata favorita dalle temperature in Piemonte del mese di maggio che son risultate superiore di 1.6°C rispetto alla media climatologica degli anni 1971- 2000, con un surplus precipitativo di circa 83 mm (+63%); da segnalare che è piovuto per 25 giorni su 31. Il mese di maggio è stato seguito da un giugno con temperature elevate superiori di 2.2°C rispetto alla media e con totale assenza di föhn che avrebbe potuto mettere in difficoltà lo sviluppo del fungo. I campi spia hanno permesso di evidenziare, sin dalle prime perlustrazioni eseguite dai tecnici dell’Ente Nazionale Risi, una importante comparsa di focolai di infezioni fogliari, su foglie basali soprattutto delle varietà più sensibili. Similmente, il modello matematico ha emesso l’indicazione di varie giornate, anche precedenti all’inizio ufficiale del progetto (fine maggio-primi di giugno), caratterizzate da condizioni meteorologiche molto favorevoli dapprima al “risveglio” del patogeno nell’ambiente dopo i mesi invernali e, successivamente, alla sua iniziale dimostrazione di virulenza. Si sottolinea come una tale situazione di anticipata e territorialmente diffusa aerodispersione del patogeno non sia mai stata riscontrata nel corso dei precedenti anni di monitoraggio. Negli anni precedenti di emissione del bollettino, infatti, non era mai stata effettuata una prima pubblicazione con segnalazioni di rischio differenti dal valore 0. Dai primi bollettini con 1, in alcune località si è passati, nei bollettini di fine giugno ed inizio luglio, ad una situazione di rischio estremamente limitata a causa della bassa umidità ed alle alte temperature che non hanno favorito l’infezione. Infezione che è ripartita da Olcenengo (Vercelli) per poi diffondersi anche a Trino (VC) Cameriano (NO) e Terdobbiate (NO) fino a riguardare, nel 9° bollettino del 16 luglio, tutte le 6 postazioni di sorveglianza che nel bollettino successivo ha reso necessario la prima indicazione 2 della stagione negli areali di Olcenengo e Trino seguita, nel bollettino successivo, da Cameriano e Nibbia.

Questa fase è stata seguita da una di stallo in corrispondenza del bollettino del 19 luglio per poi nuovamente risalire a livello 2 anche a Nibbia e Terdobbiate (11° del 23 luglio).

Il 12° bollettino del 26 luglio ha rappresentato la fase cruciale della campagna monitoraggio 2018; a causa di un inoculo infettivo aereo da record (valori mai rilevati nelle precedenti campagna di monitoraggio), si è verificato un elevato rischio ambientale evidenziato dal modello con una forte vitalità del fungo nelle colture precocemente infettate, che, messo in relazione alla fase fenologica del riso di fine botticella-inizio spigatura, ha reso inevitabile la segnalazione con il massimo livello di rischio brusone (livello 3) in 4 postazioni su 6 (Trino, Olcenengo, Nibbia, Terdobbiate); San Giacomo e Camerino sono state segnalate a rischio 2.

In conclusione, nell’intero periodo di monitoraggio svolto finora sono state individuate continue possibilità di infezione da brusone con alcuni picchi in cui è stato segnalato di porre maggiore attenzione anche su varietà meno suscettibili. Si ritiene che, in una campagna risicola di tale criticità, il servizio ad oggi svolto possa fornire un concreto e affidabile supporto decisionale ai risicoltori piemontesi nel segno della maggiore sostenibilità economica ed ambientale  della coltivazione.

Di seguito il bollettino del 13 agosto

Località Rischio:
TRINO VERCELLESE 2
OLCENENGO 2
SAN GIACOMO VERCELLESE 2
CAMERIANO 2
NIBBIA 2
TERDOBBIATE 3

 

Prossimo aggiornamento: 20captaspore/0brusone8/2018

Significato della segnalazione:

Rischio 0 – basso: condizioni scarsamente favorevoli all’insorgenza del brusone;

Rischio 1 – medio/basso: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone solo in presenza di un fattore predisponente (varietà sensibili, terreni leggeri, concimazioni abbondanti,..);

Rischio 2 – medio/alto: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone in presenza di più fattori predisponenti (varietà sensibili, terreni leggeri, concimazioni abbondanti,..);

Rischio 3 – alto: condizioni estremamente favorevoli all’insorgenza del brusone

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