Blitz belga sventato a Bruxelles, salva la risaia italiana

Blitz belga sventato a Bruxelles, salva la risaia italiana

La presidenza belga del Consiglio dell’Unione europea ha cercato di riaprire il “trilogo” (Parlamento, Commissione, Consiglio), relativo alla revisione del regolamento che stabilisce un Sistema di Preferenze tariffarie Generalizzate nel quale figura il regime a favore dei Paesi Meno Avanzati, grazie al quale importanti paesi produttori di riso, come Cambogia e Myanmar, possono esportare verso l’Unione europea quantitativi illimitati di prodotto in esenzione del dazio.

La presidenza belga ha proposto un nuovo testo di compromesso che ha ottenuto la maggioranza qualificata nella riunione del Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio) del 13 marzo, grazie ad alcune modifiche relative all’immigrazione, ma che non contempla la clausola di salvaguardia automatica per le importazioni di riso dai Paesi Meno Avanzati al superamento di una determinata soglia percentuale di importazione nell’Unione che, invece, risulta nella posizione espressa dal Parlamento europeo a maggio del 2022.

“Forte del benestare del Coreper – sottolinea una nota di Ente Nazionale Risi – la presidenza belga avrebbe voluto organizzare un trilogo il giorno successivo per definire un testo di compromesso, approfittando del fatto che diversi eurodeputati, sostenitori della clausola di salvaguardia automatica per le importazioni di riso dai Paesi Meno Avanzati, non avrebbero potuto parteciparvi perché impegnati nella sessione plenaria del Parlamento europeo. Gli eurodeputati hanno fatto muro, anche indispettiti da questa strategia della presidenza belga a dir poco spregiudicata, e non hanno accettato la riapertura del trilogo. Va fatto un plauso agli eurodeputati che, pur rappresentando interessi politici diversi, hanno fatto fronte comune. Questo risultato è frutto del lavoro svolto dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e dal Ministro Esteri, da tutti i rappresentanti della filiera risicola italiana ed europea, dalle organizzazioni dei produttori agricoli e dall’Ente Nazionale Risi.Tutti insieme abbiamo agito prontamente per scongiurare la riapertura di un trilogo che avrebbe potuto portare ad una soluzione di compromesso priva della clausola di salvaguardia automatica per le importazioni di riso dai Paesi Meno Avanzati richiesta a gran voce dal Forum del settore del riso dell’UE. Naturalmente il lavoro prosegue, perché dopo le elezioni europee dovremo confrontarci con una nuova composizione sia del Parlamento europeo sia della Commissione e fare in modo che al momento della riapertura del trilogo il nuovo Parlamento europeo riesca a far prevalere la posizione espressa del Parlamento uscente che, grazie alla clausola di salvaguardia automatica sul riso importato dai PMA, tutelerebbe la produzione di riso nell’Unione europea”.

 

Positive le reazioni dei sindacati agricoli, con accenti diversificati. “La clausola di salvaguardia, così come impostata, è un errore e crea gravi problemi alla nostra risicoltura” afferma Giovanni Chiò, presidente di Confagricoltura Novara – Vco alla luce delle recenti notizie che riguardano il Sistema di Preferenze Generali (Spg), in discussione al Coreper (Comitato di preparazione dei lavori del Consiglio Ue). Si tratta di uno dei primi interventi della presidenza belga appena insediatasi, che fa subito discutere: dal 2019 al 2022, il riso godeva di questa protezione a salvaguardia delle produzioni europee e arginava l’invasione di prodotto straniero. Non esiste un rinnovo automatico e il provvedimento, scadendo, è stato rimesso al vaglio del Trilogo, in attesa delle elezioni europee. Tuttavia, un primo passo avanti per reintegrare la validità dell’Art. 29 (attivazione automatica di una clausola qualora le importazioni da un paese superassero una soglia in termini di quantità) è stato compiuto dal Parlamento europeo, sventando un attacco a tutta la produzione nazionale.

“Nel tempo, si è perso il focus dell’operazione andando a favorire gli scambi con Paesi extra UE le cui pratiche di coltivazione sono lontane anni luce da quelle attuate nelle campagne piemontesi e italiane. È sufficiente pensare allo sforzo talvolta non remunerativo che le aziende agricole sostengono ogni giorno in termini di investimento tecnologico e del personale, tutela dell’ambiente e sostenibilità per comprendere il motivo delle nostre richieste” precisa Chiò.

Benedetto Coppo, presidente di Confagricoltura Vercelli e Biella si è così espresso: “I quantitativi di riso importato senza tariffe doganali dalla Cambogia sono aumentati in modo esponenziale (+104 mila tonnellate dalla scorsa campagna), con pesanti contraccolpi sugli operatori dell’Unione. È in bilico la stabilità del mercato e del reddito dei risicoltori italiani, già gravemente colpiti dalla siccità e dal rincaro dei costi di produzione”.

Il presidente di Confagricoltura Alessandria, Paola Maria Sacco: “I nostri risicoltori si attengono a disciplinari e regole molto rigidi, rispondendo a ispezioni in campo e in azienda serratissime per ottenere prodotti salubri e rispettosi dell’ambiente. Non si tratta solo di tenuta del comparto ma della salute del consumatore, pertanto, proseguano alacremente i controlli nei confronti delle navi di riso asiatico che arrivano in Italia. Blocchiamo e rispediamo indietro chi non rispetta i nostri standard sanitari e di sicurezza”.

Roberto Guerrini, presidente di Coldiretti Vercelli-Biella e membro di giunta Coldiretti Piemonte con de,ega territoriale al settore risicolo: “Al centro del contendere era, in particolare, l’articolo 29 del provvedimento che, secondo la proposta della Commissione Ue e del Parlamento, prevede l’attivazione automatica di una clausola di salvaguardia se le importazioni da un paese superano una soglia in termini di quantità, evitando quello che sarebbe un vero e proprio dumping ai danni degli agricoltori europei, con arrivi incontrollati di prodotto straniero senza alcun sistema di difesa. Grazie all’azione di Coldiretti e Filiera Italia, il Parlamento europeo aveva già previsto nella propria relazione la previsione della clausola di salvaguardia sul riso e rinviato le discussioni in sede di trilogo successivamente alle elezioni europee. Basti ricordare che oggi oltre il 60% del riso importato dall’Italia è a dazio agevolato. Per questo la reintroduzione del meccanismo è fondamentale per la tutela delle nostre imprese piemontesi che producono una delle eccellenze del made in Italy”.

“Abbiamo posto anche la necessità che la clausola di salvaguardia venga accompagnata dalla previsione del principio di reciprocità volto a tutelare non solo la filiera, ma anche i consumatori da prodotti con standard ambientali e qualitativi ben al di sotto delle produzioni europee e italiane – proseguono il presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori – Basti dire che nei campi di riso dei Paesi asiatici viene usato il triciclazolo un potente pesticida vietato invece nell’Unione Europea. Grazie al pressing e di Coldiretti e Filiera Italia peraltro è stato sventato nelle scorse settimane il tentativo della Commissione Ue di aumentare il limite per i residui di triciclazolo nel riso. Ora con il blocco del trilogo ogni discussione è rimandata al prossimo Parlamento e Commissione”.

Nella foto di Giuseppe Casalone una suggestiva immagine della risaia in attesa delle semine. Sullo sfondo il profilo del Monviso che svetta nel tramonto. 

risaia casalone

You must be logged in to post a comment Login