Avvisi ai naviganti: moria del kiwi, chiesto intervento Regione Piemonte

Avvisi ai naviganti: moria del kiwi, chiesto intervento Regione Piemonte

di Paolo Guttardi

Moria del kiwi, chiesto l’intervento della Regione

In quest’estate torrida, oltre ai problemi causati a tutte le coltivazioni dalla siccità, desta particolare preoccupazione la situazione di difficoltà che sta attraversando il comparto frutticolo dell’actinidia, da alcuni anni interessato da un fenomeno di crescente collasso degli impianti. La cosiddetta “moria del Kiwi” riguarda ormai una superficie di oltre 250 ettari di impianti, prevalentemente nel Saluzzese, nell’areale di Pinerolo–Cavour e nella zona frutticola vercellese tra Alice Castello e Borgo d’Ale.

Il problema già evidenziatosi nel 2012 nella provincia di Verona e successivamente nelle aree frutticole a cavallo tra il Veneto e la Lombardia, sta assumendo anche in Piemonte dimensioni preoccupanti per la tenuta del comparto frutticolo, aggravando la delicata situazione che si è già manifestata con la batteriosi dell’actinidia.

Confagricoltura ha chiesto alla Regione Piemonte di attivare uno specifico intervento nell’ambito della Misura 5 del PSR, che prevede azioni per la prevenzione dei danni da calamità naturali di tipo biotico.

Valore aggiunto per l’agroalimentare; consultazione pubblica

Dopo la consultazione pubblica sulla Politica agricola comune, dove i cittadini “non agricoltori” hanno richiesto la botte piena e la moglie ubriaca, ovvero tanti cibo di qualità, a basso costo e l’ambiente agricolo idilliaco, è il turno del valore dell’agroalimentare e la sua distribuzione all’interno della filiera. A Bruxelles il tema è di attualità con una consultazione pubblica su scala europea lanciata il 16 agosto dalla Commissione europea. L’obiettivo è quello di rendere più equa la catena europea di approvvigionamento alimentare. Fino al 17 novembre 2017, come segnala Confagricoltura, gli agricoltori, i cittadini e le altre parti  sono invitati a esprimere il loro parere sul funzionamento della catena di approvvigionamento alimentare tramite un questionario online.

Il ruolo dei Consorzi di difesa in pericolo

I Consorzi di difesa stipulano le polizze collettive per conto delle imprese agricole loro associate ed anticipano i contributi pubblici, effettuando anche le procedure amministrative per garantire i flussi dei dati necessari agli enti pubblici preposti alla erogazione dei contributi, per l’effettuazione dei relativi controlli. Le difficoltà burocratiche, che dal 2015, primo anno di applicazione della misura comunitaria, non sono state ancora risolte, hanno procurato una diminuzione sensibile dei valori e del numero delle imprese assicurate, proprio nel momento in cui maggiormente si dovrebbe utilizzare lo strumento assicurativo in funzione di tutela del reddito.

I Consorzi di difesa ed ASNACODI sono impegnati ad invertire questa negativa tendenza, svolgendo un’attività di supplenza della pubblica amministrazione attraverso l’anticipazione dei contributi pubblici. Essi sottolineano che dei 250 milioni, stanziati per questo scopo nel 2015, a valere sulle risorse UE, ne sono arrivati concretamente alle imprese meno del 50 per cento e nulla è stato erogato né per il 2016 né tanto meno per il 2017. Occorre pertanto che da parte delle pubbliche amministrazioni interessate si pongano in essere tutti gli strumenti possibili per sbloccare i pagamenti del 2015 e del 2016 dei contributi per il pagamento delle assicurazioni a copertura delle calamità naturali, anche attraverso anticipazioni dei contributi dovuti.

Alpeggi: la Regione accoglie le richieste di Confagricoltura

Dopo le prese di posizione di Confagricoltura, che nelle settimane scorse aveva a più riprese sollecitato la Regione ad adottare provvedimenti per far fronte alle criticità del pascolamento in alta montagna, nel corso di un incontro che si è svolto all’Assessorato regionale all’Agricoltura si è registra un primo segnale di attenzione da parte dell’amministrazione regionale. “Prendiamo atto che le nostre richieste erano ben fondate – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – e che la necessità di demonticazione anticipata dei malgari a causa della siccità era una necessità fortemente sentita”.fotoavvisi

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