Avvisi ai naviganti: il rebus dell’aiuto accoppiato per il riso

Avvisi ai naviganti: il rebus dell’aiuto accoppiato per il riso

di Paolo Guttardi

Ma quanto sarà l’aiuto accoppiato riso 2019 ?

A pochi giorni dal suo insediamento al dicastero di via XX Settembre il ministro per le politiche agricole, Centinaio, sensibile alla crisi del mercato del riso, ancora orfano della clausola di salvaguardia, aveva con un apposito decreto (DM 9/8/2018) aumentato il plafond finanziario destinato a finanziare il sostegno accoppiato al riso, in modo da portare l’importo dell’aiuto per la campagna 2019 dalle circa 100 euro/ha delle campagne fino al 2018 a 150 euro per ettaro. In questi giorni AGEA Coordinamento ha emanato la circolare n. 52581 del 17/6/2019 dal titolo”art. 52 Reg (UE) n. 1307/2013 – Sostegno accoppiato – disciplina e controlli per la campagna 2019”. Coerentemente con quanto previsto dal DM 9/8/2018 al sostegno accoppiato nelle sue tre componenti: colture vegetali, zootecnia e colture permanenti, viene destinata la quota del 12,92 % del totale aiuti e quindi euro 478.600.000, con un incremento dello 0,92 % rispetto al 2018. Tuttavia, notiamo con sorpresa che nella Circolare AGEA 52581 al riso viene mantenuta la quota del 4,86 % dell’importo annuo (come previsto nella circolare n. 95272 del 6/12/2018 – relativa alla campagna 2018), che porterebbe il plafond finanziario ad euro 23.259.000, che suddiviso per una ipotetica superficie a riso di ha 215.000 (circa come per il 2018), darebbe un importo dell’aiuto accoppiato di SOLO euro 108 per ettaro.. Urge un chiarimento da parte di AGEA o meglio una “errata corrige”.

Un questionario per gli agricoltori smart

L’agricoltura del futuro dovrà essere sempre più “smart”, che non è solo, nella sua traduzione italiana, “intelligente”, ma anche rapida, sveglia, pronta al cambiamento. L’agricoltore smart deve rispondere (anche) alle aspettative dei cittadini-consumatori che vogliono alimenti sicuri, di qualità, nutrienti e diversificati. Questa almeno è direzione indicata dal mercato e dalla politica (si veda la riforma della pac 2021-2027). In questo percorso anche le macchine agricole devono essere “smart”, ovvero dotate di tecnologie di precisione e digitali: sensori e droni saranno sempre più importanti in confronto alla caratteristica un tempo dominante: i cavalli di potenza del motore. Per conoscere lo stato dell’arte delle tecnologie applicate alle macchine agricole e della trasformazione verso il digitale e quindi per individuare il fabbisogno delle aziende per poi costruire azioni adeguate, Confagricoltura ha coinvolto, in collaborazione con Nomisma, le proprie aziende associate per un sondaggio/questionario che ovviamente si effettua sul web al link: https://survey2.opinioni.net/index.php/114363?lang=it .

CIMIAV – ENTE BILATERALE, un tassello di welfare

Il welfare, che avvicina il mondo delle imprese a quello dei lavoratori, è una realtà consolidata anche nelle province di Biella e di Vercelli. Si chiama CIMIAV (Cassa integrazione malattie infortuni e assistenze varie ) – Ente Bilaterale agricolo. Nei giorni scorsi il Comitato di gestione, costituito dai rappresentanti degli Enti costitutori (Confagricoltura, Coldiretti, Cia per le Organizzazioni datoriali agricole, e sindacati dei lavoratori FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL) hanno approvato il bilancio consuntivo 2018. In quest’ultimo anno, il CIMIAV –EBA ha erogato ai lavoratori agricoli quasi 50 mila euro a titolo di integrazione della malattia e infortuni, in netto aumento rispetto ai 29 mila euro erogati nel corso del 2017. E nei primi cinque mesi del 2019 sono già stati pagati ai lavoratori oltre 24 mila euro. La “Cassa extralegem” CIMIAV – EBA è quindi uno strumento importante, di tipo mutualistico, per i lavoratori in quanto sono interventi finanziari che vanno direttamente a loro a favore. In prospettiva inoltre il CIMIAV-Ente Bilaterale Agricolo, ha la possibilità di intervenire direttamente sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, con diversi interventi a favore delle imprese agricole e dei lavoratori, e di strutturare prestazioni aggiuntive per l’assistenza sanitaria.

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