Avvisi ai naviganti: addio al Grande Fratello dei rifiuti

Avvisi ai naviganti: addio al Grande Fratello dei rifiuti

di Paolo Guttardi

Addio al Sistri

Il Sistri, Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali istituito nel 2010 e mai entrato effettivamente in funzione, sarà definitivamente soppresso a partire dal gennaio del 2019. Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri approvando il D.L. Semplificazioni. Doveva essere il Grande Fratello dei Rifiuti, dovendo tracciare l’intero sistema dei rifiuti speciali, dall’ottenimento allo smaltimento, ma è stato invece fonte di sprechi di denaro pubblico e di oneri, sia economici che burocratici per le imprese, costrette a districarsi tra proroghe e caos normativo, in un ginepraio di norme, sanzioni, poi sospese, poi riattivate, quindi nuovamente sospese, esenzioni, eccezioni, nuovi obblighi: insomma un inferno normativo durato otto anni. Proprio per queste difficoltà l’agricoltura aveva ottenuto una parziale esenzione. Ma l’augurio che anche l’altro esempio di Grande Fratello, quello della Fatturazione elettronica, non segua il percorso del Sistri

 

La filiera, obiettivo irrinunciabile

La risicoltura più attenta, quella che guarda oltre la siepe, si interroga sul futuro, quando, fra tre anni non ci sarà più veramente il dazio a proteggerla dalla concorrenza (sleale) dei PMA. E la risposta, per la risicoltura, ma più in generale per tutta l’agricoltura, è una sola: “Dobbiamo mettere attorno allo stesso tavolo la ricerca, la produzione, la trasformazione e la grande distribuzione organizzata”. Lo aveva detto il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino, intervenendo al dibattito sul nuovo modello di filiera per sostenere i processi di internazionalizzazione, nell’ambito dell’evento romano di Edagricole per festeggiare gli 80 anni di attività editoriale. L’obiettivo è quello di una filiera coesa, che non tira una coperta troppo corta da una parte o dall’altra, che vede gli altri rappresentanti della filiera ‘partner’ e non ‘competitor’. I veri competitor sono le realtà estere organizzate, che fanno sistema e sottraggono quote di mercato al made in Italy”.

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