A scuola di riso nel “Fort Knox” delle varietà

di Gianfranco Quaglia

“Osserva, tocca, immergiti, crea, gusta ed esplora”. Questo l’invito, anzi lo slogan con il quale Ente Nazionale Risi (didattica@enterisi.it) si rivolge alle scolaresche per fidelizzare le nuove generazioni. Non solo un progetto promozionale per divulgare il riso Made in Italy, ma un momento di conoscenza diretta con il mondo della risicoltura che al Centro ricerche di Castello d’Agogna (PV) trova la sua massima espressione. L’iniziativa prevede, infatti, visite guidate e la partecipazione a un laboratorio didattico pratico dove i ricercatori lavorano ogni giorno per testare e selezionare le varietà italiane più resistenti e produttive. L’esperienza immersiva comprende anche un tuffo nel passato entrando nel “caveau” del centro, dove è custodito un autentico tesoro: la banca del germoplasma con circa 1700 varietà. Un patrimonio inestimabile, unico in Europa e fra i pochi al mondo: 1700 tipologie che riassumono la storia del riso italiano degli ultimi 200 anni, con la Bertone, la più antica disponibile,  che risale al 1819. Questo “Fort Knox” senza lingotti, ma con semi rarissimi, è il punto di riferimento per la ricerca: genetisti e ibridatori dell’Ente accedono a queste varietà per creare nuove linee produttive, più resistenti alle avversità atmosferiche, al cambiamento climatico e agli attacchi dei parassiti. Una riserva dietro le spalle che garantisce il futuro. 

 

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