A Bruxelles torna il “G8 del riso”

di Gianfranco Quaglia

L’8 ottobre a Bruxelles si terrà il terzo Forum europeo sul riso, promotore Ente Nazionale Risi che già negli scorsi anni aveva organizzato le prime due edizioni (a Milano e successivamente a Bruxelles). Un vertice con gli stakeholders di tutto il settore (dai risicoltori agli industriali sino ai politici), in rappresentanza di Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Romania, Bulgaria, Ungheria. Il presidente di Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, punta molto su questo “G8 del riso” per richiamare l’attenzione su alcuni punti: “Innanzitutto chiederemo l’automatismo della cosiddetta clausola di salvaguardia. L’abbiamo conquistata con tanta fatica e facendo sistema finalmente la Commissione europea lo scorso anno ha ripristinato i dazi all’importazione dai Paesi concorrenti. Ora chiediamo un passo ulteriore: ogniqualvolta le importazioni superano la soglia predefinita la clausola deve scattare automaticamente, senza più bisogno di richiederla”.

Ma per ottenere questo traguardo è necessario che il riso venga considerato prodotto sensibile, non una commodity o merce di scambio da barattare nei negoziati. “Le recenti concessioni accordate dall’Ue ai Paesi del Mercosur con la possibilità di esportare in Ue 60 mila tonnellate di riso, rischiano di mettere in difficoltà la nostra produzione”.

Un altro argomento sul tavolo del Forum sarà la futura Pac (Politica agricola comune). “Su questo fronte – prosegue il presidente – il settore risicolo potrebbe uscirne perdente. Le prospettive non sono incoraggianti: la vecchia Pac è stata ricca, abbiamo portato a casa l’aiuto accoppiato, la risaia è stata riconosciuta greening conforme e quindi meno soggetta a limitazioni ambientali. Ebbene, tutto ciò che abbiamo conquistato ora viene messo in discussione, non ci sarà più una rete di salvaguardia e l’aiuto riconosciuto ai risicoltori rischia di essere tagliato drasticamente. Scomparirà anche il decreto sull’etichettatura nazionale, sostituito da quello europeo che prevede praticamente zero tutele per il riso”.

Infine, non ultimi, i temi della reciprocità e dell’import tollerance: “Il primo riguarda l’utilizzo degli agrofarmaci: quelli vietati in Italia ad esempio possono utilizzati in altri Paesi, come la Spagna. Così come viene concesso ad altri Paesi extraeuropei di esportare riso in Ue trattato con prodotti da noi non consentiti per legge”.

 

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