Testo Unico del vino, sì del Senato per superare la burocrazia

Testo Unico del vino, sì del Senato per superare la burocrazia

Semplificazione, riduzione della burocrazia e valorizzazione della vitivinicoltura italiana. Queste le tre linee guida del Testo Unico del vino approvato al Senato. Il testo tornerà ora alla Camera, in sede legislativa, per un intervento su un errore relativo alle norme sanzionatorie relative alla contraffazione o l’alterazione dei contrassegni e dei codici di identificazione e verrà approvato entro fine mese rispettando gli impegni presi con il comparto. «Un risultato importante – commenta la senatrice Elena Ferrara, già componente della Commissione Agricoltura – raggiunto grazie al costante lavoro al fianco delle associazioni di categoria del settore». Un comparto che nel 2015 ha consentito un fatturato record di 9,7 miliardi, di cui 5,4 miliardi nell’export. «Un’eccellenza assoluta del made in Italy – prosegue la senatrice democratica – che aspettava da tempo un intervento legislativo per mettere ordine negli oltre 90 articoli sparsi in diverse norme che finora hanno regolano il settore».

Tra i punti caratterizzanti le semplificazioni per le comunicazioni all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, la facoltà per i soli vini Dop ed Igp di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità e il riferimento a una zona geografica, e ancora la salvaguardia dei vigneti storici al fine di promuovere interventi di ripristino, recupero e salvaguardia e la semplificazione dei controlli. «Elemento quest’ultimo – conclude Ferrara – su cui ho avuto modo di confrontarmi direttamente con i produttori che riconoscono l’importanza dei controlli per salvaguardare la qualità complessiva del prodotto, ma lamentavano una moltiplicazione di organi ed enti di verifica».

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