Sognando California anzi la Borgogna

di Gianfranco Quaglia

S’intitola “Sognando California”, era una canzone degli Anni ’60 portata al successo dai Dik Dik.  Se la ricorda bene Stefano Vercelloni, vicepresidente nazionale e coordinatore piemontese di Città del Vino, l’organismo che riunisce i Comuni-bandiera dell’arcipelago enoico italiano e contribuisce alla promozione del settore. A Vercelloni, appassionato amministratore di Sizzano, sulle Colline del Novarese terra di Nebbioli, piacerebbe modificare quel titolo in “Sognando Borgogna”. Non è la prima volta che si parla del Piemonte come della Borgogna italiana, nel senso che il potenziale dei vini piemontesi e del suo territorio è pari se non superiore alla regione transalpina. Al Piemonte forse mancano la consapevolezza e il coraggio di proporsi compatta e promuoversi più di quanto lo stia facendo. Vercelloni ne è convinto: “Non siamo inferiori ai nostri vicini, sono reduce da un viaggio in Borgogna e ancora una volta devo ammettere che i francesi non sono superiori a noi, ma riescono a fare di più sotto il profilo promozionale”. Basterebbe incorniciare e divulgare anche piccoli risultati, che tuttavia rappresentano realtà encomiabili: come i 33 anni di attività di difesa integrata nei vigneti delle Colline novaresi, oggi ridotti a non più di 850 ettari, un fazzoletto nel mare enologico piemontese e una goccia nell’Oceano del Vigneto Italia. Quei 33 anni sono oggetto, il 3 settembre, di un convegno che si terrà nella Cantina Sociale di Fara Novarese, con esperti del settore, ricercatori, per tracciare un quadro sull’evoluzione della lotta integrata in quest’angolo del Piemonte, esempio antesignano della cosiddetta agricoltura sostenibile. Perché qui i viticoltori sono stati fra i primi a coniugare tradizione e innovazione, anticipando tendenze agronomiche che oggi vanno per la maggiore. Sognando Borgogna, Vercelloni nel frattempo promuove il territorio e guarda a quanto già è stato realizzato in altre realtà italiane dove non solo si potano vigne, ma anche campanili. Sta pensando a un regolamento di polizia rurale intercomunale, come già avvenuto per i Comuni del Prosecco e della Falanghina.

 

You must be logged in to post a comment Login