Siccità, situazione drammatica. La risaia è a rischio

Siccità, situazione drammatica. La risaia è a rischio

L’Associazione Irrsiccita-800x600igua Est Sesia di Novara parla di situazione drammatica per la concomitanza di diversi eventi: la mancanza di piogge significative da oltre 100 giorni
(rilevato circa il 5% della media del periodo), l’eccezionalmente scarso accumulo nevoso lungo l’intero arco alpino dei bacini di Po, Dora Baltea, Sesia e Ticino (tra il 20 e il 50% dei valori medi, con valori inferiori ai minimi degli scorsi vent’anni) e il livello del Lago Maggiore di pochi centimetri oltre lo zero idrometrico. Inoltre: il livello della falda estremamente basso. Tutto ciò fa presagire una difficilissima stagione irrigatoria. Insomma, la risaia è a rischio.
Ad oggi il canale Cavour deriva circa il 20% della portata di competenza, le derivazioni dalla Dora Baltea e dal Sesia sono o totalmente chiuse o attive con la sola portata necessaria per la sopravvivenza della fauna ittica mentre il canale Regina Elena, importante arteria del comprensorio, è ancora asciutto in quanto la concessione prevede l’apertura dal 1° aprile, ma le prospettive non sono ottimistiche, visto lo stato dei livelli e degli afflussi del Lago Maggiore.
“Lo stato attuale delle disponibilità idriche, se perdurasse la situazione di estrema siccità in atto – dice una nota ufficiale – non consentirebbe di pianificare sul breve periodo l’avvio delle attività irrigatorie in nessuna zona del comprensorio. In questi giorni, le esigue risorse disponibili, sono oggetto di turnazione per eseguire bagnature d’emergenza per colture autunno-vernine che raramente hanno richiesto irrigazioni in questo periodo dell’anno. I livelli di falda eccezionalmente bassi annunciano riduzioni
estive della risorsa idrica superiori al 30% anche nel caso di piogge nei mesi di aprile e maggio”.
Il personale tecnico dell’Est Sesia sta collaborando con le associazioni di categoria di tutte le province del comprensorio per definire una strategia che consenta di ottimizzare le scarse e, molto probabilmente, incostanti e insufficienti risorse idriche che si renderanno disponibili nel prosieguo della stagione, anche in previsione dell’innalzamento delle temperature che porteranno allo scioglimento degli esigui accumuli nevosi.

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