Omaggio a Ribot, tornado dei purosangue (photogallery)

Omaggio a Ribot, tornado dei purosangue (photogallery)

di Franco Filipetto

ribot1Dormelletto (Novara) ha celebrato la figura di Ribot, il cavallo più forte al mondo del secolo scorso. L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Lorena Vedovato, ha fatto realizzare una statua vegetale in cipresso che lo rappresenta in grandezza naturale e l’ha posta sulla rotatoria della statale 33 del Sempione che porta al centro del paese. Poco sopra c’è una via dedicata da tempo al purosangue.

Tre giorni di eventiIn comune la mostra curata da Silvia Ceffa con pannelli fotografici con le immagini del campione della Razza Dormello Olgiata di Federico Tesio. Lunedì 24 settembre la cerimonia principale con l’inaugurazione del . monumento alla presenza di una decina di sindaci del territorio e un pubblico di almeno trecento persone. Anche gli alunni delle scuole gli hanno tributato il loro applauso e lo sventolare di palloncini.   Ribot nacque il 27 febbraio del 1952 in Inghilterra, da madre della Dormello Olgiata. Venne subito in Italia nelle scuderie di Federico Tesio, il suo allevatore. Sin da puledro lo allenava Angelo Garbati, oggi 93 anni, che ha ricordato come fosse già da giovane una potenza in fatto di muscolatura e stazza. Nel 1955, a soli tre anni, si presenta a Longchamp, l’ippodromo parigino, per disputare il suo primo <Arc de Triomphe>. Sulle tribune c’è tutto il mondo che conta. Condotto dal fantino Camici, Ribot, alla sua prima gara all’estero, taglia il traguardo per primo stanziando di tre lunghezze il secondo.   L’esemplare della Tesio viene iscritto alla più importante gara europea: la “King George and Queen Elisabeth”. Tra i centomila spettatori c’è pure la regina Elisabetta II che ammira Ribot vincere con 5 lunghezze sull’avversario. L’asso della Tesio nel 1956 disputa la sua ultima corsa sulla pista di Longchamp. Venti cavalli al via, Camici lo sprona ad accelerare e vince il suo secondo <Arc de Triomphe>. Unico a vincere due volte la prestigiosa corsa. L’ennesimo trionfo, l’ultimo di una carriera sfolgorante.

Dopo la visita alla mostra, il marchese Mario Incisa Della Rocchetta ha accolto gli ospiti nella sua tenuta di Villa Tesio, ha mostrato gli allevamenti, le stalle, i verdeggianti prati tra le staccionate dove i campioni ancora oggi si allenano. C’era il gotha dell’ippica di tutt’Italia. A margine il sindaco Lorena Vedovato ha consegnato al marchese Incisa Della Rocchetta la cittadinanza onoraria, stesso riconoscimento, alla memoria, a Federico Tesio. Quindi la bandiera con lo stemma di Dormelletto che sarà posta sulla tomba dove riposa Ribot, nel Kentucky.

Nelle foto: la cerimonia d’inaugurazione del monumento e un’immagine storica di Ribot

 

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