Nasce il biocarburante dagli scarti dell’olio di palma

Nasce il biocarburante dagli scarti dell’olio di palma

Il biocarburante nasce in mezzo alle risaie del Novarese. Il progetto, sviluppato nella raffineria Sarpom di San Martino di Trecate, è stato presentato al Castello di Novara.
Si basa su una nuova tecnologia che prevede il trattamento simultaneo in impianti di raffinazione di biomasse di seconda generazione, come il POME, assieme a idrocarburi convenzionali, come il petrolio.
POME è l’acronimo per “Palm Oil Mill Effluent”: una sostanza oleosa residuale generata durante la lavorazione dell’olio di palma che viene recuperata, purificata ed inserita nel processo di lavorazione. Prima di essere introdotto in raffineria, il POME, per essere utilizzato richiede un trattamento che ne riduce l’acidità, oltre al contenuto di metalli e di composti solidi. Il biocombustibile ottenuto dal trattamento simultaneo non sottrae alcuna risorsa al settore alimentare, è infatti annoverabile nella categoria dei biocarburanti avanzati o di seconda generazione. Una tecnologia quindi realizzata trattando simultaneamente un prodotto proveniente al 100% da materie prime naturali con idrocarburi convenzionali.
Il progetto permette di produrre carburante con una componente rinnovabile, che comporta, da una parte il minor utilizzo di fonti fossili e dall’altra la riduzione dell’impronta carbonica del processo con conseguente riduzione di immissione di CO2 in atmosfera, rispondendo nel contempo anche alle esigenze dell’economia circolare tramite riutilizzo, nell’intero ciclo di lavorazione, di uno scarto di origine organica.
Il sindaco di Novara, Alessandro Canelli : “E’ un importante progetto di ricerca e sviluppo portato a compimento da una realtà che è fiore all’occhiello del territorio. Sarpom, che nel Novarese nasce e si consolida, ha un ruolo di primo piano in termini imprenditoriali e industriali. E’ la strada giusta su cui bisogna proseguire e che dovrebbe essere intrapresa e incentivata a livello nazionale per contribuire al fondamentale processo di transizione ecologica in corso e su cui il Piemonte punta da tempo».
La Giunta regionale ha infatti manifestato il proprio favore ai fini del rilascio dell’autorizzazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
«Questa è una nuova tecnologia che sarà utile non solo per il Piemonte ma per tutto il territorio nazionale. – ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Energia e Innovazione, Matteo Marnati – La strategia, per arrivare agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Agenda 2030 e gli obiettivi al 2050, non può essere solo quella che punta sull’elettrico: dobbiamo percorrere tutte le strade possibili. Questo progetto rappresenta anche un patto tra agricoltura e il cosiddetto oro verde”.
«Un grande risultato che gratifica gli sforzi compiuti dalla nostra ricerca e sviluppo e che conferma il ruolo da protagonista che SARPOM ed Esso Italiana da sempre giocano nel settore energetico e dei combustibili – ha dichiarato Giuseppe Buonerba, direttore di Sarpom – Questo progetto è in coerenza con il processo di transizione energetica: una soddisfazione poter contribuire ad aumentare l’utilizzo dei biocarburanti di seconda generazione. La tecnologia èstata testata per la prima volta al mondo all’interno della raffineria Sarpom nel 2020. Il risultato finale è stato raggiunto in meno di due anni”.IMG-20230324-WA0001

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