Moncalvo: il riso che arriva dalla Birmania macchiato del sangue dei Rohingya

Moncalvo: il riso che arriva dalla Birmania macchiato del sangue dei Rohingya

Anche da Fieragricola di Verona, 120.a edizione, si alza il grido di dolore per la grave crisi del settore riso. Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti, usa parole forti: “Il riso che arriva in Italia e in Europa a dazio zero dalla Birmania è figlio di prodotti chimici e macchiato del sangue dei Rohingya”. Moncalvo ricorda che nel 2017 le importazioni dal Myanmar (ex Birmania) verso l’Ue sono aumentate del 736%: in parte quel cereale è stato prodotto anche nei campi della minoranza Rohingya, oppressa dalla violenta repressione del governo che ha causato 6.700 vittime. Prosegue il presidente del sindacato agricolo: “L’Ue deve rivedere le sue posizioni. Che cosa dobbiamo fare ancora per farci ascoltare? Prendere a testate qualcuno? Dopo quattro anni la commissione dice che non esistono le condizioni per applicare la clausola di salvaguardia contro le importazioni a dazio zero dal Sudest asiatico. Dobbiamo bloccarle immediatamente”. Gli fa eco Herbert Dorfmann, europarlamentare componente Commissione Agricoltura: “la Cambogia non è più un paese povero, non c’è più ragione che appartenga ai Paesi Eba”. Paolo De Castro, vicepresidente Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo a Strasburgo: “Dobbiamo fare in modo che questi obiettivi siano condivisi, non serve andare a battere i pugni a Bruxelles, sono necessarie alleanze”. Andrea Olivero, viceministro Politiche Agricole, ricorda il tema dell’etichettatura: “Abbiamo puntato su prodotti considerati commodities come il grano, il riso, il pomodoro. Ma è un passo importante, senza la tracciabilità non esiste sicurezza e lo dimostrano i recenti episodi riguardante il latte”.

Nella foto: Roberto Moncalvo(a sin.) con Paolo De Castro e Andrea Olivero durante il forum a Fieragricolamoncalvo

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