Lungo il fiume alla scoperta del miracolo-riso

di Gianfranco Quaglia

“Di là dal fiume e tra gli alberi”, il celeberrimo romanzo crepuscolare di Ernest Hemingway, forse ha ispirato il progetto di Terraquae di Milano, “Lungo il fiume, alla scoperta dell’eccellenza del riso italiano”. Storia diversa, ma altrettanto affascinante. Perché al centro di qusta iniziativa multimediale c’è il Po, il grande fiume che corre al mare dal Piemonte all’Adriatico, portandosi dietro immagini di lavoro, uomini e donne, leggende. “Lungo il fiume” è anche un programma andato in onda nella sua prima stagione nel 2017 su Alice Tv. Allora, guidati da Enzo Biassoni, amministratore delegato di terraquae, è stato raccontato il protagonista della memoria collettiva italiana, appunto il Po. Oggi l’itinerario va alla scoperta dell’ <oro bianco>, in altre parole il riso. L’idea, presentata alla Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, che custodisce anche i Codici di Leonardo (cui si devono i primi progetti di canali irrigatori per la risaia), ha chiamato in campo alcuni dei protagonisti di questa eccellenza del Made in Italy: Dino Assietti, presidente del Consorzio di Bonifica della Baraggia biellese e vercellese; Matteo Musso vicepresidente del consorzio di  tutela della Dop riso di Baraggia; Stefano Bondesan, alla guida dell’associazione irrigazione Ovest Sesia; Dario Scotti presidente dell’industria pavese di trasformazione; Claudio Cirio vice presidente di Sa.Pi.Se., la cooperativa che raggruppa i produttori del Venere, il primo riso nero integrale italiano. Biassoni e la sua troupe hanno scandagliato “il pianeta riso” dal Piemonte alla Lombardia e al Veneto, lungo le principali direttrici d’acqua, perché l’irrigazione è al centro di un “miracolo” he si realizza ogni anno in risaia. Lo sanno i tecnici di Ovest ed Est Sesia e della Baraggia. Bondesan lo ricorda: “A ogni stagione irrigua il consorzio preleva un miliardo di metri cubi d’acqua e ne rialascia ai fiumi un miliardo e 4 milioni. Il surplus deriva dalle risorgive e fontanili, che altrimenti rimarrebbero in falda”.

 

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