Leonardo, il Monte Rosa, il lupo: la Bottiglia di Natale 2019

Leonardo, il Monte Rosa, il lupo: la Bottiglia di Natale 2019

cantalupo1cantalupo2cantalupo3Un lupo, il Monte Rosa sullo sfondo. Leonardo da Vinci. Gli elementi caratterizzanti della Botiglia di Natale 2019, il tradizionale appuntameno degli Antichi Vigneti di Cantalupo di Ghemme (Novara).  Alberto Arlunno è arrivato all’edizione n. 29 e ha deciso di affidare il compito a un’artista svizzera residente in italia, Mate Marie Mermond, che dopo aver frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Sion, si è diplomata in illustrazione all’Istituto europeo di Design di Milano. In passato ha illustrato libri per bambini pubblicati da Edizione Lep di Losanna e collaborato con diverse associazioni umanitarie quali Osar e Amnesty; al suo attivo personali collettive in Italia e Svizzera.

L’etichetta 2019 per il Ghemme d’annata rappresenta la vista del Monte Rosa, simbolo del territorio di Antichi Vigneti di Cantalupo, dalla medesima prospettiva che si suppone fosse stata disegnata da Leonardo da Vinci, di cui quest’anno ricorre il 500.mo della morte. Per ricordare il Genio vinciano Marie Mermond ha voluto eseguire il dipinto in color sanguigna, tecnica acrilico su tela e con la scritta “Natale 2019″ proposta a rovescio come era solito scrivere Leonardo. Nel cielo è rappresentata la costellazione di Orione, particolarmente visibile nel solstizio d’inverno e anche questo particolare ricorda Leonardo per i suoi studi astronomici. Infine l’immagine del lupo rappresenta la parte più autentica della natura ed è anche considerato nella simbologia espressione di luce, oltre a essere un riferimento grafico della cantina Cantalupo.

La Bottiglia di Natale 2019 è stata presentata nell’azienda di Alberto Arlunno riproponendo l’antico rito dell’alloro che arde sul fuoco. Lo racconta lo stesso Arlunno: “Nell’pestate del 1991 mi era pervenuto un testo dal 1834, opera di Francesco Antonio Bianchini dal titolo Il 24 dicembre – sermone. Appresi che nella città di Novara la notte di Natale vigeva la tradizione di sollevare i calici colmi di Ghemme, elemento imprescindibile durante lo scambio di quegli auguri. Il tutto seguendo un cerimoniale natalizio introdotto nel Novarese nel Quattrocento, dagli Sforza, duchi di Milano. Allora pensai di ridare al Ghemme quel suo antico ruolo, e nacque così il Ghemme di Natale che ripropone anche tutto il rituale del Rinascimento, compreso l’alloro che veniva gettato ad ardere sul fuoco del camino per spargere aromi”.

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