L’acqua che beviamo e quelli che non ne hanno

L’acqua che beviamo e quelli che non ne hanno

acquaOgni giorno diecimila persone sulla Terra muoiono perché bevono acqua inquinata o per mancanza d’acqua. Cifra impressionante, emerso dal convegno «Chiare, fresche e dolci acque…o no?» organizzato a Novara nell’ambito dell’assegnazione del premio giornalistico Piero Piazzano, di cui è presidente Guido Piazzano, per la divulgazione di temi scientifici e ecologici. Ma non è il solo dato a farci riflettere: infatti 1 miliardo di persone ha accesso a risorse idriche contaminate e altre 2,5 miliardi soffrono per penuria. Per l’acqua si combattono guerre, come ha ricordato Luigi Guidobono Cavalchini, già ambasciatore d’Italia a Parigi: ««Tra il 1950 e il 2000 nel mondo la corsa all’acqua è stata motivo di 1831 tensioni fra gli Stati». Al convegno, moderato da Pierluigi Vercesi, direttore di «Sette», sono intervenuti esperti del settore e studiosi, che hanno portato testimonianze dirette. Come Maurizio Leigheb, scrittore, etnologo e documentarista: «L’Italia è fra i paesi con il più alto consumo di acqua pro capite, 78 metri cubi per abitante. Nel mondo muoiono più persone pe acqua a rischio che per tutte le guerre messe insieme». Gli altri relatori: Marina Manca, direttore Ise-Cnr di Pallanza ha parlato su «L’acqua per la vita, una vita per l’acqua»; lo stato delle acque in Italia, esperienze positive e storiche criticità, è stato trattato da Stefano Nerviani, presidente Europrogetti. Marco Lombardi, direttore Acqua Novara Vco ha parlato dell’acqua della nostra città e del territorio; Mauro Ponzetto (Fonti San Pellegrino-Nestlè) su l’acqua minerale. Infine Alberto Stangalini, biologo, ha parlato dell’aspetto salutistico dell’acqua, soffermandosi su alcuni contorni curiosi: il ruolo dell’idrosommelier nell’analisi sensoriale delle minerali, la carta delle acque, e alcune acque esclusive, come la giapponese SuperNariwa, la più cara al mondo (sino a 10 mila dollari il litro).

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