La scomparsa di Ezio Rivella, pioniere dell’enologia moderna

La scomparsa di Ezio Rivella, pioniere dell’enologia moderna

“E’ stato il pioniere dell’enologia moderna”. Così Giuseppe Martelli, storico direttore di Assoenologi, ricorda Ezio Rivella, scomparso alla soglia dei 91 anni, Era nato a Castagnole Lanze (Asti) ed era considerato l’ambasciatore del vino italiano nel mondo. Era l’enologo per eccellenza, con una visione manageriale che lo aveva portato a ricoprire i massimi incarichi della categoria, in Italia e all’estero. Presidente di Assoenologi dal ’75 all’86, era stato anche al vertice mondiale del settore, dando una svolta al vino italiano. “Un enologo che facendo tesoro del passato pensava e costruiva con un occhio al futuro”. A lui si deve la rinascita dell’enologia, con intuizioni che hanno proiettato il comparto oltre ogni previsione, superando tradizionali competitori stranieri. Uno dei suoi capolavori è rappresentato dalla creazione unica di alcune blasonate cantine, come la Banfi, e il lancio del Brunello di Montalcino oltre Oceano. Insomma, un precursore della managerialità vinicola. Martelli, che fu chiamato a dirigere Assoenologi, e ne raccolse il testimone, lo ricorda con affetto e riconoscenza: “E’ stato un riferimento non solo per me, ma per tutti”.

Gli fanno eco alcuni protagonisti del settore, come Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti: “Un imprenditore innovativo e lungimirante, che ha rivoluziona to il mondo del vino e contribuito a far diventare le etichette italiane sinonimo di prestigio e qualità”.

“Se oggi Assoenologi è l’associazione che tutti conosciamo, lo dobbiamo anche al suo ultra decennale impegno alla guida degli enologi ed enotecnici italiani, a cavallo tra la metà degli anni ’70 e ’80. Ci lascia un grande professionista, un amico e soprattutto un grande uomo” ha detto il presidente Riccardo Cotarella.

Cavalier del Lavoro, presidente del Comitato nazionale vini Doc presso il ministero delle Politiche Agricole, è stato – tra l’altro – anche presidente dell’Unione Italiana Vini. Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio vino Brunello di Montalcino, dice di lui: “A Rivella va il merito di aver portato questo vino fuori dai confini nazionali aprendo le porte del mercato statunitense ed affermandolo a livello mondiale”. L’attuale presidente di Unione Vini, Lamberto Frescobaldi, sottolinea una frase che Rivella amava ripetere: “La denominazione è come  una bicicletta: se sopra non c’è un buon corridore non serve a nulla”.Rivella Ezio

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