La Direttiva Colazione che difende il miele

di Gianfranco Quaglia

Si chiama “Direttiva Colazione”. Si legge etichetta che difende il miele. La Commissione Agricoltura dell’Europarlamento ha approvato la posizione che fissa nuove norme di denominazione di vendita e di etichettatura di alcuni prodotti alimentari di largo consumo. In particolare il miele, oggetto di sofisticazioni di provenienza sconosciuta. Ogni confezione dovrà riportare sull’etichetta, accanto al nome commerciale del prodotto, il paese d’origine dove il miele è stato raccolto. Non solo. Se proviene da più di un paese, ciascun paese dovrà essere indicato, in ordine decrescente e con la rispettiva percentuale di miscela. Paolo De Castro e Camilla Laureti, membri Pd della Commissione, sottolineano che con questo provvedimento “abbiamo approvato lo stop europeo alle sempre più frequenti frodi alimentari. Chiediamo di aumentare la trasparenza nei confronti dei nostri consumatori. Gli oltre 65 mila apicoltori italiani che lavorano ogni giorno per proteggere la biodiversità e promuovere una filiera virtuosa capace di creare valore su tutto il territorio grazie ai 2 milioni di alveari, saranno più protetti anche con l’istituzione di un centro europeo di analisi del miele, che dovrà migliorare i controlli e la tracciabilità, attraverso test sistematici del miele importato e miscelato”.

Dopo il successivo passaggio al Consiglio dei ministri Ue, il testo viene sottoposto alla Commissione Ambiente del Parlamento UE. Gli altri passi riguardano l’approvazione in Plenaria, i negoziati con Commissione e Consiglio, per raggiungere un accordo definitivo entro il termine della legislatura.

 

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