Il mancato accordo per la Brexit punisce i nostri agricoltori

di Gianfranco Quaglia

C’è stato un tempo, prima e dopo la seconda guerra mondiale, in cui ogni finesettimana partiva da Novara, capitale del gorgonzola, un treno carico di forme diretto a Londra, via Parigi e poi sul traghetto. Gli inglesi erano ghiotti del famoso erborinato, tanto da preferirlo allo Stilton, il blue cheese nazionale. Del resto si dice che Churchill, durante i bombardamenti anglo-americani in Italia, avesse consegnato ai piloti della Raf una mappa militare con un cerchio rosso che delimita la zona di produzione del gorgonzola, una specie di “no fly zone” dalla quale i bombardieri dovevano scrupolosamente astenersi da incursioni pe preservare la produzione del suo formaggio preferito.

Storia e aneddoti si mescolano per stigmatizzare il rapporto che sempre è esistito non solo per le eccellenze casearie, ma per tutto l’agroalimentare italiano con il Regno Unito, Un legame che ora sembra stravolto dalle conseguenze della Brexit: il voto del Parlamento britannico che ha respinto l’accordo raggiunto con Bruxelles e già approvato, a dicembre, dal Consiglio europeo. Per l’Italia, il Regno Unito è il quarto mercato di sbocco con vendite annuali nell’ordine di 3,5 miliardi di euro, e il terzo per il settore vitivinicolo, dopo Stati Uniti e Germania. I prodotti a indicazioni geografica e di qualità incidono per il 30% sul totale.

E a subire le conseguenze maggiori sarebbe il Piemonte, come sottolinea Enrico Allasia, presidente regionale di Confagricoltura: “Saremmo una delle regioni più penalizzate. Per il Piemonte l’agroalimentare è il terzo settore per valore di tutto l’export, con un peso di poco inferiore all’11% e il primo settore nelle esportazioni verso il Regno Unito, dove il solo comparto dei vini vale circa 200 milioni di euro.Va fatto ogni sforzo – aggiunge Allasia – per scongiurare una situazione che la Commissione UE ha definito di grande sconvolgimento per i cittadini e le imprese; ma dobbiamo prepararci a tutti gli esiti possibili”.

 

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