Il “colpo di testa” di Enrico: la cantina dove c’era il bosco

di Gianfranco Quaglia

Enrico la definisce “una pazzia”. Ma quel “colpo di testa” sulle colline di Mezzomerico (provincia di Novara) è diventato la sua quotidianità, immersa nei vigneti, nella cantina ricavata sotto una struttura tutta in legno di larice, color miele, più simile a un palasport che a un’azienda vitivinicola.

Enrico Crola, consulente informatico con alle spalle un’intensa esperienza in tutto il mondo, va controvento. A cominciare proprio da questo piccolo tempio del vino, realizzato in legno per minor impatto ambientale e rispetto del territorio su terreni di antica tradizione vinicola, ma ormai mangiati dal bosco. Lui ha investito guadagni di anni di lavoro, è tornato alle origini della sua famiglia, ha acquistato i primi terreni e nel 2009 creato la prima cantina, piccola ma sufficiente per poter accogliere la prima vendemmia. Quel sogno cullato davanti a un pc, forse per sfuggire allo stress di un’altra quotidianità, è sublimato dall’ “entusiasmo senza freni di un bambino, la perseveranza di un adulto, in mezzo un eterno ragazzo”. Così si definisce sul sito web Enrico Crola, che alla fine è riuscito a trovare la sua nuova strada nel bosco: le cantine Crola oggi non sono soltanto un’azienda agricola, ma anche un punto di incontro e convegni ospitati nella sala conferenze. Un hub della cultura vitivinicola che va oltre la vendita dei Nebbioli, della Vespolina, di Uva Rara, spumante e grappa. Enrico, che predilige il rapporto umano, aveva già anticipato da tempo il “memorandum” con la Cina: è andato nella terra del Dragone dove ha stabilito contatti diretti con i “buyer” locali, portando là il frutto della sua “pazzia”.

 

 

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