A Torino congresso nazionale di selvicoltura

A Torino congresso nazionale di selvicoltura

Arriva in un momento critico e catastrofico per i danni causati dall’ondata di maltempo senza precedenti il quarto congresso nazionale di selvicoltura di Torino, dal 5 al 9 novembre. Il titolo è esplicito: “Il bosco, bene indispensabile per un presente vivibile e n futuro possibile”. Si apre lunedì 5 nell’aula magna della Cavallerizza Reale ed è organizzato dall’Accademia Italiana di Scienze forestali con la collaborazione della Regione Piemonte, dell’Università degli Studi di Torino e l’adesione di importanti accademie scientifiche italiane. L’inizio alle 14 nella sala Cavour con il ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Sergio Costa; molti altri esponenti del mondo politico, agroalimentare e forestale fra cui Franco Manzato sottosegretario per le Politiche Agricole; Alberto Valmaggia assessore all’ambiente della Regione Piemonte; Elisabetta Barberis pro rettore dell’Università di Torino; Antonio Ricciardi comandante del comando carabinieri Unità Forestali ambientali e agroalimentari; Marco Bussone presidente Unione Nazionale Comuni e Enti Montani; Pietro Piccarolo, presidente dell’Accademia dell’Agricoltura di Torino; Orazio Ciancio presidente dell’Accademia italiana di scienze forestali.

In Italia la superficie forestale è raddoppiata nell’ultimo secolo e ha raggiunto quasi il 40 per cento della superficie totale. Un aumento che rappresenta un arricchimento dal punto divista ambientale ma richiede una attenta valutazione e gestione per garantire la piena funzionalità. Il bosco, capitale maturale e maggiore infrastruttura verde del paese, è chiamato anche confrontarsi con la sfida della green economy.

“La Regione Piemonte – ha detto il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone – ha voluto positivamente credere in questo evento nazionale, con i più grandi esperti del settore. Il Piemonte ha aperto, ad esempio con la legge sulle associazioni fondiarie e la stessa legge forestale regionale, dei percorsi virtuosi che sono stati ripresi a livello nazionale. Ora dobbiamo dare un senso economico e produttivo a 12 milioni di ettari di foreste del Paese. Ci sono migliaia di posti di lavoro potenziali per i quali il sistema pubblico deve fare la sua parte”.selvicoltura

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