Il Banco Popolare lancia il “Credito verde” su misura

Il Banco Popolare lancia il “Credito verde” su misura
Fabrizio Rosatella, responsabile settore Agricoltura del Banco Popolare
Fabrizio Rosatella, responsabile settore Agricoltura del Banco Popolare

«Il futuro del credito per l’agricoltura» è stato il tema centrale del convegno che il Banco Popolare ha organizzato nell’ambito di Fieragricola a Verona. Nell’auditorium Verdi hanno partecipato oltre mille agricoltori e fra loro alcune centinaia provenienti dall’area Nordovest, con Paola Ruspa, responsabile del corporate agricoltura Banca Popolare di Novara. Un momento per confrontarsi e presentare il nuovo progetto del Banco a favore del settore agricolo, uno degli obiettivi che il direttore di divisione BPN, Alberto Mauro, sta perseguendo con particolare attenzione. Con Fabrizio Rosatella, responsabile agricoltura del Banco Popolare, sono intervenuti esperti del settore che hanno illustrato le novità e le possibilità in campo creditizio a favore delle imprese. Ma è stato innanzitutto il presidente del Banco Carlo Fratta Pasini, che ha ricordato come la vocazione del credito popolare sia nata 150 anni fa: «Nasceva dall’intuizione dei nostri padri fondatori. Oggi le regole non ci favoriscono ma non possiamo non tenere fede a quel mandato. E lo facciamo cercando di conoscere le imprese e gli imprenditori: solo così possiamo portare aiuti e soluzioni a chi lo merita, anche a chi è più lontano. Stiamo presidiando ogni pezzo del nostro territorio e mi auguro così che questo possa essere un piccolo passo concreto nella crisi in cui si dibatte il Paese».

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Alberto Mauro, direttore di Divisione BPN

Fabrizio Rosatella: «Un credito su misura, che risponda ad alcune domande specifiche in modo tale da responsabilizzare i nostri operatori. Gli strumenti di finanziamento sono pensati per i bisogni delle imprese agricole? Quali parametri usate? Noi siamo l’unica banca italiana che ha strutturato un sistema di valutazione delle aziende. Abbiamo sguinzagliato 50 specialisti sul territorio che parlano lo stesso linguaggio degli agricoltori e in questo modo diventano anche consulenti».
Incrociando le informazioni che arrivano anche dalle organizzazioni agricole di riferimento con quelle in possesso degli agricoltori la banca ha così a disposizione tutta una serie di dati statistici che consente di ricostruire la situazione patrimoniale dell’azienda, punto di partenza per chiedere un finanziamento mirato. «In concreto – dice Rosatella – i nostri specialisti vi diranno sino a che punto sotto il profilo finanziario voi potete chiedere un affidamento e quali passi dovete compiere per migliorare la vostra azienda. In questo modo la banca diventa partner e consulente attivo anche per migliorare la produttività».

Superato il concetto di finanziamento a breve termine. «Fino a oggi si è parlato di cambiale agraria – aggiunge Rosatella – noi, invece, di ‘’credito verde’’. Gli agricoltori possono utilizzare ciò che serve e pagare gli interessi alla scadenza del finanziamento. Il rimborso viene caricato sulle rate che cadono nel periodo di maggior disponibilità di pagamento. Insomma, un vestito su misura».
Un altro prodotto del progetto agricoltura è rappresentato dalla possibilità di favorire gli incontri fra aziende agricole e «buyer» stranieri, portandoli in Italia. Un modello già sperimentato in Piemonte.
Alla giornata veronese sono intervenuti anche Fabio Del Bravo (Ismea), Giorgio Venceslai (Società di gestione fondi per l’agroalimentare), Massimo Giansanti (Confagricoltura), Daniele Toniolo (Cia), Roberto Grassa (direttore generale CreditAgri).

Gianfranco Quaglia

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